Un incontro ad alto livello che promette di lasciare il segno nella storia della diplomazia internazionale: il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Robert Blinken, ha incontrato mercoledì sera il Primo Ministro maltese, Robert Abela, nel cuore di La Valletta. La visita è avvenuta proprio nei giorni in cui Malta si prepara ad ospitare un’importante conferenza ministeriale dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa). Un evento che, oltre a segnare il ritorno di Malta sulla scena globale, è anche il palcoscenico perfetto per dimostrare la crescente influenza del piccolo Stato del Mediterraneo.
Arrivato all’Aeroporto Internazionale di Malta prima delle 18, Blinken ha appena concluso un intenso viaggio di due giorni a Bruxelles, dove aveva partecipato al vertice dei ministri degli Esteri della NATO. Ma l’arrivo a Malta non è stato solo una tappa per il diplomatico statunitense: le sue parole di apprezzamento per il Paese sono state un chiaro segno di riconoscimento. “Ciò che Malta ha fatto – prendersi la presidenza dell’OSCE all’ultimo minuto – è straordinario… Non solo l’ha fatto, ma l’ha fatto anche magnificamente
“. Malta ha infatti assunto la guida dell’OSCE dopo che la Russia aveva posto il veto sulla candidatura dell’Estonia, ed è ora sotto i riflettori come centro nevralgico della diplomazia europea.
La presenza di Blinken è anche un’occasione per ribadire quanto siano forti e vitali i legami tra Stati Uniti e Malta. Il Segretario di Stato ha lodato non solo la presidenza di Malta dell’OSCE, ma anche il ruolo che il Paese ha ricoperto recentemente come presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, fino a pochi mesi fa. “Il fatto che abbiate assunto entrambi questi ruoli nello stesso periodo dice molto
“. Parole che dimostrano l’ammirazione per la capacità di Malta di affrontare sfide internazionali di enorme portata. E non è solo la politica a legare Malta e gli Stati Uniti: i due Paesi condividono anche forti legami economici, con investimenti diretti che superano i 2 miliardi di euro all’anno.
Ma Abela non ha nascosto una punta di rammarico. Rispondendo agli elogi, ha dichiarato di essere “_molto orgoglioso_” della collaborazione con gli Stati Uniti ma, allo stesso tempo, ha ammesso con un po’ di frustrazione: “avremmo voluto ottenere di più
“. Questo riferimento è diretto alla decisione degli Stati Uniti, presa lo scorso aprile, di usare il loro diritto di veto per bloccare l’ingresso della Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite. Un atto che, nonostante il sostegno di 12 Paesi, ha creato divisioni e polemiche all’interno del Consiglio di Sicurezza.
Il summit dell’OSCE, che vedrà riunirsi i rappresentanti dei 57 Stati membri, non sarà solo un’occasione di confronto sull’Ucraina, ma anche un’opportunità per discutere di altri temi cruciali per la sicurezza globale. E mentre la Russia ha messo in luce la sua posizione con la partecipazione del ministro degli Esteri Sergei Lavrov, l’evento si preannuncia come un banco di prova per la diplomazia internazionale, con le tensioni tra Est e Ovest che emergono ancora una volta in tutta la loro intensità.
Foto: Matthew Mirabelli