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Seminari aperti ai preti gay, ma il Vaticano pone una condizione cruciale

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Giovani uomini omosessuali potranno essere ammessi ai seminari in Italia e aspirare a diventare preti cattolici, ma attenzione: c’è un limite ben preciso. Le nuove linee guida della Chiesa, approvate dal Vaticano, impongono che non sostengano quella che viene definita “la cosiddetta cultura gay” .

Un’apertura che potrebbe sembrare rivoluzionaria, ma che cela una rigida clausola. Mentre il documento ribadisce l’essenzialità del celibato, non lascia spazio a coloro che esibiscono apertamente la propria omosessualità. Una sezione del testo, lunga 68 pagine, è dedicata proprio a coloro che manifestano “tendenze omosessuali”  durante il cammino verso il sacerdozio o che scoprono questa condizione durante la loro formazione.

“La Chiesa, pur rispettando profondamente le persone interessate, non può ammettere al seminario e agli ordini sacri coloro che praticano l’omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay”  si legge nel documento.

Lo scopo della formazione, sottolineano i vescovi, è “accettare come dono, scegliere liberamente e vivere la castità nel celibato” . Un obiettivo che, secondo le linee guida, non è compatibile con chi non si conforma alle rigide regole imposte dalla Chiesa.

Il Vaticano ha dato il suo pieno appoggio a queste direttive, come confermato da una dichiarazione della Conferenza Episcopale Italiana. Tuttavia, questa posizione si intreccia con la complessa visione di Papa Francesco, che negli anni del suo pontificato ha cercato di costruire una Chiesa più inclusiva, senza però alterare le basi della dottrina.

Già nel 2013, poco dopo la sua elezione, il Papa aveva fatto scalpore con una delle sue affermazioni più famose: “Se una persona è gay, cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?” Un messaggio che sembrava segnare una svolta nella Chiesa cattolica, ma che continua a scontrarsi con posizioni rigide nei documenti ufficiali.

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Eppure, non mancano episodi controversi. Solo pochi mesi fa, in un incontro privato con i vescovi italiani, il Pontefice avrebbe usato un’espressione volgare per riferirsi agli uomini gay presenti nei seminari, secondo quanto riportato da due quotidiani italiani. Durante quella riunione, avrebbe dichiarato che nei luoghi di formazione per sacerdoti c’è già troppa “frociaggine”  – un termine offensivo che ha sollevato un’ondata di critiche.

Foto: Shutterstock

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