La Norvegia si prepara a rivoluzionare il mondo dei social media: vuole alzare l’età minima per accedervi a 15 anni, e non solo! Giganti tecnologici come Netflix saranno fermati dal raccogliere i dati personali dei più giovani. Una mossa coraggiosa che mira a proteggere i minori dall’immenso e oscuro potere degli algoritmi che controllano ogni nostra azione online.
Il primo ministro Jonas Gahr Støre sa che sarà una battaglia difficile, ma lancia un messaggio forte: “Non possiamo restare a guardare mentre i nostri figli sono manipolati dalle piattaforme social.” E così, il governo si appresta a modificare il Personal Data Act, stabilendo che solo chi ha almeno 15 anni potrà autorizzare l’uso dei propri dati personali da parte delle piattaforme.
Attualmente, in Norvegia, l’età minima è 13 anni, ma i dati parlano chiaro e sono allarmanti: più della metà dei bambini di nove anni è già attiva sui social, il 58% dei bambini di dieci anni e ben il 72% degli undicenni. È evidente che qualcosa deve cambiare, e subito.
Kjersti Toppe, ministro per l’infanzia e la famiglia, sostiene con forza questa nuova normativa, ritenendola essenziale anche per i genitori: “Si tratta anche di dare ai genitori la sicurezza di poter dire no. Sappiamo che molti vorrebbero farlo, ma non si sentono in grado.”
Un cambiamento che potrebbe rivoluzionare il rapporto tra bambini, famiglie e social media, mettendo un freno all’influenza sempre più invasiva delle tecnologie digitali nella vita dei più piccoli.
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