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Dalle donne alla comunità LGBTQ, la Chiesa cattolica riflette sull’inclusione

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Dall’accoglienza dei cattolici LGBTQ a una migliore rappresentanza delle donne, il Vaticano ha pubblicato ieri una riflessione sulle principali questioni sociali che la Chiesa cattolica deve affrontare, nell’ambito di uno studio globale sul suo futuro.

Il documento di 50 pagine è inteso come spunto di riflessione per il “Sinodo sulla sinodalità”, un incontro di vescovi e laici di tutto il mondo che si terrà nell’ottobre 2023, prima di una seconda fase nell’ottobre 2024.

Lanciato da Papa Francesco, che ha cercato di rendere la Chiesa più accogliente nei confronti delle persone emarginate, il raduno fa parte di un’ampia consultazione di 1,3 miliardi di cattolici in tutti i continenti, che negli ultimi due anni sono stati invitati a esprimere le loro opinioni sulla Chiesa e sulle questioni sociali.

“Quali passi concreti sono necessari per accogliere coloro che si sentono esclusi dalla Chiesa a causa del loro status o della loro sessualità (ad esempio, i divorziati risposati, le persone che vivono in matrimoni poligami, le persone LGBTQ+, ecc.

Domande simili sono state poste a migranti e rifugiati, minoranze e comunità indigene.

A ottobre, l’assemblea dei vescovi e dei laici “sarà chiamata ad ascoltare profondamente le situazioni in cui la Chiesa vive e svolge la sua missione”, si legge nel documento.

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Il documento sottolinea anche la preoccupazione “unanime” dei cattolici per il ruolo delle donne all’interno della Chiesa, un tema che sta molto a cuore all’86enne papa argentino, che ad aprile, per la prima volta, ha permesso alle donne e ai laici non consacrati di votare al Sinodo.

Il pontefice ha anche aumentato il numero di donne nominate in posizioni di responsabilità all’interno della Curia, il “governo” della Santa Sede.

Il documento chiede come le donne possano essere “meglio rappresentate nel governo della Chiesa e nei processi decisionali, meglio protette dagli abusi in tutti i contesti ecclesiali e, se del caso, più equamente remunerate per il loro lavoro”.

Particolare attenzione è dedicata alla delicata questione della possibilità per le donne di servire come diaconi.

Attualmente solo gli uomini possono servire come diaconi, che svolgono funzioni come battesimi, matrimoni e funerali, ma non celebrano la Messa.

Un altro tema affrontato nel documento è la possibilità che uomini sposati diventino sacerdoti in alcune regioni del mondo.

Nel 2019, i vescovi di nove Paesi – il Sinodo dei vescovi per la Regione Pan-Amazzonica – hanno proposto al Papa di aprire il sacerdozio ad alcuni uomini indigeni sposati e hanno chiesto di rilanciare il dibattito sulle donne diacono, questioni esplosive che dividono tradizionalisti e progressisti.

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Nessuno dei due suggerimenti è stato accolto dal Papa.

Il documento sottolinea anche quelle che ha definito le “ferite aperte” della “crisi degli abusi”: “abusi sessuali, abusi di potere e di coscienza, abusi economici e istituzionali”, e chiede che vengano prese “misure concrete”.

Un Sinodo è solitamente seguito dalla pubblicazione da parte del Papa di una “esortazione apostolica”, un documento ufficiale in cui il Papa formula raccomandazioni ai fedeli sulla base di questi incontri.