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Bucarest in rivolta: elezioni annullate e accuse di ingerenze russe

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Migliaia di romeni si sono riversati nelle strade di Bucarest, brandendo bandiere e portando un simbolico feretro con sopra scritto “Democrazia “, in un’esplosione di rabbia e frustrazione che ha messo sotto accusa il sistema politico del paese. La scintilla che ha infiammato questa protesta? L’annullamento delle elezioni presidenziali in cui il controverso candidato di estrema destra, Calin Georgescu, aveva trionfato al primo turno. Accuse di ingerenze russe hanno gettato un’ombra pesante sull’intero processo elettorale, lasciando il paese in uno stato di caos politico.

La Corte Costituzionale ha invalidato i risultati del 24 novembre, citando presunti tentativi di Mosca di influenzare il voto in una nazione strategicamente cruciale, confinante con l’Ucraina e membro dell’UE e della NATO. Georgescu, 62 anni, è passato dall’anonimato alla ribalta in pochi giorni grazie a TikTok, attirando persino l’attenzione di un’indagine europea sulla piattaforma. “Questa non è altro che un colpo di stato formalizzato”  ha dichiarato Georgescu, infiammando ulteriormente la tensione.

Davanti al Parlamento, che ospita anche la Corte Costituzionale, i manifestanti hanno scandito slogan carichi di indignazione, come “Abbiamo votato, ci avete derubato!” e “Ridateci il secondo turno!“. Molti sventolavano cartelloni con il volto di Georgescu, che, sebbene assente, ha incoraggiato i suoi sostenitori con un video messaggio, esortandoli a chiedere alla Corte “di rivedere urgentemente questa decisione che ha gettato la Romania nel caos.”

Intanto, gli avvocati del candidato hanno presentato una richiesta formale per rivedere la sentenza, mentre Georgescu ha deciso di portare la sua battaglia anche alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. A complicare ulteriormente la scena, George Simion, leader del partito di estrema destra AUR, ha presentato una richiesta simile insieme ai deputati del suo gruppo politico. “Viviamo in una dittatura dal 6 dicembre” ha denunciato Simion davanti ai media“Siamo qui per difendere la democrazia.”

Ma le proteste non si fermano qui: AUR ha annunciato un’altra mobilitazione per domenica, con l’obiettivo di mantenere alta la pressione sul governo e sulla Corte.

Nel frattempo, la coalizione di governo pro-europea, nata per escludere l’estrema destra, sta cercando di riportare la calma, proponendo nuove elezioni presidenziali per il 4 maggio, con un eventuale secondo turno il 18 maggio. Tuttavia, Crin Antonescu, candidato della coalizione, ha sorpreso tutti annunciando in un’intervista televisiva di voler “sospendere” la sua candidatura. “Non ho ricevuto il sostegno necessario dai partiti” ha spiegato.

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Le tensioni sono aggravate da un’accusa che fa tremare: documenti dei servizi segreti, desecretati dall’ufficio del presidente, parlano di “azioni ibride aggressive”  da parte della Russia, tra cui cyberattacchi e una massiccia promozione di Georgescu sui social media. Sebbene Georgescu abbia smentito ogni legame con Mosca, il suo passato come ammiratore del presidente russo Vladimir Putin ha sollevato dubbi e sospetti.

Foto: AFP

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