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Malta

Il sogno di Thomas in bilico: escluso dal campo per la sedia a rotelle

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Thomas Mifsud, un giovane di soli 16 anni con una passione travolgente per lo sport, si è trovato di fronte a un ostacolo incredibile: la sua sedia a rotelle, compagna di vita a causa della spina bifida, è stata definita “pericolosa” per gli altri giocatori, e per questo è stato escluso dal campo di pallamano. Per mesi ha dato anima e corpo per la sua squadra, i Kavallieri Handball, allenandosi duramente e conquistandosi il posto come portiere di riserva. Eppure, proprio quando il suo sogno sembrava a portata di mano, è arrivata la doccia fredda: non può giocare, perché la sua sedia potrebbe mettere a rischio gli altri. Uno shock che ha lasciato tutti senza parole.

L’Associazione Pallamano di Malta si difende, spiegando di aver fatto il possibile per includerlo, ma che deve attenersi alle regole di sicurezza. Ma per Thomas e chi lo sostiene, questo non basta. È possibile che uno sportivo così determinato debba essere messo da parte per una regola? Questo è il dilemma che ha spinto la Commission for the Rights of Persons with Disability (CRPD) a prendere in mano la situazione, organizzando un incontro urgente con tutte le parti coinvolte per trovare una soluzione.

Il caso di Thomas ha fatto scalpore anche in Parlamento. Il ministro dell’Inclusione, Julia Farrugia Portelli, ha parlato con profonda emozione del ragazzo, elogiando il suo spirito indomito: “Fa male vedere persone che, invece di arrendersi alle difficoltà, cercano di migliorarsi e vengono trattate in questo modo”. Il ministro ha poi raccontato di come Thomas si alleni incessantemente, “sette giorni su sette, molto più di chiunque altro in questa aula” , lodando la sua dedizione senza riserve.

Pur non volendo interferire con le regole dei club, Farrugia Portelli ha ribadito che il CRPD ha preso l’iniziativa di mediare tra le parti per “trovare una soluzione”. Ha inoltre messo in dubbio la validità dell’argomento della sicurezza: “Capisco le preoccupazioni legate alla sicurezza, ma non rappresentano forse lo stesso rischio quando partecipa agli allenamenti?” .

Anche il deputato del PN, Mario de Marco, ha voluto esprimere il suo sostegno a Thomas in Parlamento, ricordando quanto il giovane e la sua famiglia abbiano combattuto per superare ogni ostacolo. “Se crediamo veramente nello spirito dell’inclusione, dobbiamo aiutare questo ragazzo a raggiungere i suoi sogni” , ha affermato de Marco, plaudendo gli sforzi del ministro per promuovere un dialogo costruttivo tra le parti.

Intervistato dal Times of Malta, Thomas ha confessato di essere profondamente frustrato: dopo essersi allenato duramente per mesi, ora è costretto a guardare gli altri giocare da bordo campo. Il ragazzo, che non ha mai lasciato che la sua disabilità lo fermasse, si allena sette giorni su sette: quattro volte alla settimana in piscina, due volte con la sua squadra di pallamano e ogni singolo giorno in palestra. Di recente, ha partecipato a una nuotata epica di nove ore insieme all’ultramaratoneta Neil Agius, dimostrando ancora una volta che per lui, nulla è impossibile.

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Foto: Nicolette Mifsud

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