A St. Julian’s si prepara una rivoluzione urbanistica destinata a far discutere: il controverso progetto di Villa Rosa ha scatenato un acceso dibattito che coinvolge istituzioni, residenti e ambientalisti. I promotori del progetto, Garnet Investments Limited, mercoledì hanno risposto alle critiche della Commissione Ambientale della Chiesa, sostenendo che quest’ultima starebbe basando le sue accuse su un piano ormai superato. Ma cosa c’è dietro questa vicenda?
Martedì, la Commissione ha lanciato un appello infuocato contro le modifiche ai piani locali, denunciando il rischio di “una cementificazione massiccia” nel cuore di St. Julian’s. L’attuale proposta prevede infatti la costruzione di una torre di 34 piani e altre due di 27, un progetto che la Commissione definisce una minaccia per la qualità della vita della comunità locale. “Il progetto aumenterà il traffico, oscurerà il sole e rovinerà il panorama con un impatto visivo devastante,”
ha tuonato la Commissione.
La notizia ha sollevato un’ondata di polemiche, con residenti e attivisti che chiedono indagini sui controversi trasferimenti di terreno legati al progetto. Ma i promotori non si fanno intimidire e replicano con decisione: “Le critiche si basano su assunzioni errate e progetti scartati. Le nuove proposte non incentivano sviluppi massicci, ma pongono limiti chiari e introducono spazi pubblici per migliorare la vita della comunità,”
hanno dichiarato.
Garnet Investments Limited ribadisce il suo impegno a creare un progetto che tenga conto delle preoccupazioni precedenti e rispetti i bisogni del territorio. “Siamo determinati a sviluppare un’iniziativa che promuova spazi aperti, tuteli l’ambiente e attragga marchi internazionali di alto livello per sostenere l’economia locale.”
Il messaggio è chiaro: trasformare Villa Rosa in un’area di prestigio senza sacrificare il benessere dei residenti.
Mentre la revisione del piano locale procede, resta da vedere se i nuovi progetti riusciranno a mettere d’accordo tutte le parti. Per ora, il futuro di Villa Rosa rimane avvolto nell’incertezza, tra promesse di rinascita urbana e timori di un impatto irreversibile.
Foto: Planning Authority