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Malta

Villa Rosa: Grech schiva la domanda, cresce la tensione a St Julian’s

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Bernard Grech ha evitato di rispondere direttamente alla domanda più scottante: approva i cambiamenti nei piani locali di St Julian’s per fare spazio a un mega-sviluppo sul sito di Villa Rosa? Il leader del Partito Nazionalista si è limitato a sottolineare che “il governo deve consultare il pubblico e le parti interessate prima di fare qualsiasi cambiamento.”  Ma c’è un’aria di tensione palpabile, con un colosso edilizio che minaccia di trasformare il cuore della località.

Albert Buttigieg, parlamentare del PN ed ex sindaco di St Julian’s, non ha avuto dubbi e ha lanciato un allarme chiaro e forte: “Sarà un mostro, in una località già popolata da altri mostri.”  Buttigieg ha parlato senza mezzi termini, descrivendo un progetto che rischia di ingigantirsi fino a dimensioni spaventose. Infatti, dopo l’approvazione da parte del governo della revisione dei piani locali di St George’s Bay, le dimensioni del progetto Villa Rosa potrebbero crescere in modo esponenziale, ben oltre i 57.000 metri quadrati originariamente previsti.

Ma Grech continua a insistere sul fatto che la vera questione è la mancanza di trasparenza: “Non c’è stata nessuna consultazione con noi dell’opposizione, ed è sbagliato non coinvolgere il comune o le parti preoccupate.” Quando gli è stato chiesto ripetutamente se una mega-costruzione dovrebbe essere permessa su quel sito, Grech ha mantenuto il silenzio, limitandosi a dire che “un governo alternativo del PN avrebbe una visione chiara.”

Sebbene eviti di prendere posizione diretta sul progetto, Grech sottolinea l’importanza dell’investimento per il paese: “Un governo del PN favorirà l’investimento, sia pubblico che privato, perché lo sviluppo economico e l’occupazione non si creano con status su Facebook, ma con investimenti concreti. Tuttavia, vogliamo un’economia che non danneggi l’ambiente; l’investimento sostenibile non può fermarsi.”

Albert Buttigieg, che rappresenta il distretto di St Julian’s e Pembroke, è ancora più esplicito nel manifestare la sua opposizione: “Penso che la risposta dei miei elettori sia chiaramente no. Come consigli locali abbiamo sempre detto che, pur comprendendo la necessità di sviluppo, questo deve rispettare l’ambiente circostante.”

Buttigieg ha richiamato l’attenzione su uno studio che ha evidenziato come il progetto di torri di 34 e 27 piani su St George’s Bay avrebbe un impatto devastante sull’ambiente e sulla qualità dell’aria, sia durante la costruzione che successivamente.

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Anche il portavoce del turismo del PN, Mario de Marco, ha espresso perplessità, chiedendo maggiore trasparenza da parte del governo: “Malta ha una delle densità di popolazione più alte al mondo; abbiamo scarsità di spazi verdi, e la gente ci chiede di essere più cauti con lo sviluppo.”

Sul fronte del governo, però, le reazioni sono più sfuggenti. Il Ministro delle Politiche Sociali, Michael Falzon, ha preferito non commentare, mentre il Ministro degli Esteri Ian Borg ha fatto riferimento alle dichiarazioni del primo ministro. Più diretta invece Julia Farrugia Portelli, Ministro per l’Inclusione, che ha dichiarato: “Prendiamo le nostre decisioni collettivamente.”

Il Ministro delle Finanze Clyde Caruana ha assicurato che “ci sarà un periodo di consultazione pubblica, durante il quale i cittadini potranno esprimere liberamente le loro opinioni.”  Simili parole sono state pronunciate dal Ministro per l’Edilizia, Roderick Galdes, che ha confermato la volontà del governo di ascoltare le preoccupazioni della popolazione prima di modificare i piani locali.

Ma è Arnold Cassola, ex europarlamentare laburista e ora politico indipendente, a lanciare il monito più forte contro i piani del governo: “Quindi i piani locali si possono cambiare, eh? Certo, per far contento qualcuno a scapito dell’ambiente e della nostra salute.” In un altro post su Facebook, Cassola ha criticato aspramente i mega-progetti in cantiere, dichiarando che “la distruzione delle vite di decine di migliaia di residenti a Pembroke, Swieqi, St Julian’s e Sliema non può continuare. È giunto il momento che i maltesi si radunino pacificamente davanti a Castille per protestare.”

Foto: Times of Malta/Karl Andrew Micallef
Video: Chris Sant Fournier
Video: Karl Andrew Micallef

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