
Un uomo è stato accusato di aver violentato la sua ex fidanzata, con la quale aveva avuto una relazione saltuaria dopo la rottura.
Lunedì è stata negata la libertà su cauzione a un uomo che avrebbe violentato la sua ex quando questa si era recata nel suo appartamento per ritirare l’anello di fidanzamento dopo la loro rottura.
La donna si è presentata sabato alla stazione di polizia di St Julian, sostenendo che il suo ex fidanzato l’aveva violentata.
I due erano stati fidanzati per un paio d’anni e da quando si erano lasciati avevano mantenuto una “relazione saltuaria” negli ultimi sei mesi circa, facendo occasionalmente anche sesso consensuale.
Ma venerdì scorso le cose non sono andate così, ha spiegato l’accusa in tribunale.
La presunta vittima si era recata nell’appartamento di St Julian intorno alle 6 del mattino per ritirare l’anello di fidanzamento, dopo aver inviato in anticipo la somma concordata di circa 400 euro.
Quando lei gli ha detto che voleva andarsene, lui l’avrebbe afferrata e violentata.
L’uomo, un 27enne norvegese impiegato nel settore dell’i-gaming, si è dichiarato non colpevole di sesso non consensuale, di aver trattenuto la sua ex contro la sua volontà, di averla leggermente ferita, di aver tentato di usare la forza contro di lei, di averla insultata e minacciata e di averle fatto temere la violenza.
L’accusa si è opposta alla libertà su cauzione a causa della fase iniziale del procedimento, della gravità delle accuse, del fatto che il principale testimone deve ancora deporre e del rischio di manomissione.
Il suo avvocato, Franco Debono, ha controbattuto che non solo l’imputato era occupato e viveva a Malta, ma che il caso presentava versioni contrastanti.
L’imputato ha sostenuto che la sua ex ha fatto quello che ha fatto dopo che lui si era rifiutato di vederla più a lungo perché “frequentava altri uomini”.
Inoltre, la donna aveva testimoniato davanti al magistrato inquirente e non poteva testimoniare di nuovo se non autorizzata dal tribunale.
Per tutta l’udienza l’uomo ha pianto e annusato, girandosi per guardare negli occhi una donna che era seduta dietro di lui, prendendole di tanto in tanto la mano finché il magistrato non gli ha ordinato di sedersi correttamente.
Il magistrato Caroline Farrugia Frendo ha respinto la richiesta di cauzione e ha imposto il divieto di rendere noti i nomi di entrambe le parti, a causa della delicatezza del caso.