Una nuova bufera scuote l’istruzione a Malta, e questa volta le vere vittime sono gli studenti! La disputa tra il Ministero dell’Istruzione e il Malta Union of Teachers (MUT) si fa sempre più accesa, con l’istruzione di centinaia di giovani appesa a un filo. Il Ministero ha dichiarato che i negoziati per un nuovo accordo collettivo per i docenti di MCAST potranno riprendere solo quando il sindacato sospenderà le azioni industriali che stanno paralizzando la vita accademica.
Ma non è il salario a ostacolare l’accordo, come si potrebbe pensare. Il Ministero ha affermato di aver messo sul tavolo un’offerta “generosa
” che non ha trovato riscontro da parte del sindacato. Il vero nodo della questione sarebbe invece legato alla presenza fisica dei docenti e del personale nei campus di MCAST.
Il Ministero ha ribadito con forza: “Gli studenti non devono mai essere vittime delle azioni sindacali. Nel settore educativo, la vita degli studenti deve sempre essere la priorità, senza però compromettere i diritti dei lavoratori.”
Un paio di settimane fa, il Ministero ha avanzato una proposta dettagliata che puntava a risolvere la questione economica con un aumento significativo. Tuttavia, la MUT non ha fornito alcuna controproposta, lasciando sul tavolo solo i disaccordi su questioni organizzative legate alla presenza del personale nei campus. Il Ministero ha espresso rammarico per il rifiuto di revocare le direttive sindacali, ma ha sottolineato la sua disponibilità a riprendere i colloqui una volta rimosse le azioni che danneggiano gli studenti.
Ad ottobre, i docenti di MCAST avevano già alzato la voce, inaugurando l’anno scolastico con una manifestazione clamorosa. La protesta era stata innescata dal ritardo, ormai vicino ai tre anni, nella firma di un nuovo accordo collettivo. Durante quella giornata, la MUT aveva annunciato una serie di direttive che limitavano drasticamente le attività del personale. Tra queste:
- Evitare comunicazioni con l’amministrazione e con gli studenti al di fuori degli orari ufficiali.
- Boicottare eventi, cerimonie scolastiche e attività extracurriculari.
- Non condividere i voti con studenti o dirigenti.
- Limitarsi esclusivamente all’insegnamento, sospendendo ogni tipo di ricerca e supporto per le tesi di laurea.
A margine di questa situazione incandescente, il Primo Ministro aveva sottolineato al Times of Malta che l’accordo doveva essere “generoso ma non eccessivo
“.
Ma ora, a scendere in campo sono proprio gli studenti, esasperati dall’impasse. Mercoledì, un gruppo di giovani ha deciso di occupare una rotonda a Mosta, vicino a uno dei campus di MCAST, per protestare contro il continuo stallo. Il loro messaggio è chiaro: vogliono che i loro docenti ricevano salari migliori e che si ponga fine al caos.
Foto: [Archivio Times Of Malta]