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Malta

Scandalo favoritismi: la leadership di Abela appesa a un filo

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Il Partito Laburista è scosso da un terremoto politico che minaccia di minare la sua stessa base. Nei giorni successivi al bilancio del 2025, invece di raccogliere consensi, i riflettori si sono spostati sullo scandalo che coinvolge Clayton Bartolo e Clint Camilleri, gettando un’ombra pesante su una leadership già provata. Il rapporto del commissario per gli standard ha rivelato una cruda verità: entrambi i ministri avrebbero abusato del loro potere, violando l’etica ministeriale per favorire Amanda Muscat, all’epoca assistente personale e compagna di Bartolo.

Un insider del partito non ha nascosto la rabbia:  “Ci stavamo godendo un momento di gloria dopo un bilancio solido, ma questa storia ci ha fermati di colpo.”

E non è finita qui. Amanda Muscat è stata promossa prima a consulente per Bartolo con uno stipendio di 62.000 euro, e poi a segretaria privata per Camilleri con un compenso ancora più generoso di 68.000 euro. Tutto questo, senza alcuna qualifica adeguata.

La base del partito è furiosa. “Non posso credere che parliamo continuamente di rinnovamento e poi succede questo. È questo il cambiamento che promettiamo?” si chiede un altro insider. La pressione è tutta su Abela: “Dicono che ha il coraggio di prendere decisioni difficili. Bene, questa è una di quelle. Se non agirà, perderà la sua autorità morale.”

Nonostante le pressioni, molti dubitano che il Primo Ministro possa licenziare Bartolo e Camilleri, considerati due dei suoi più fidati alleati. “Sono i suoi preferiti, e lo sappiamo tutti”, ha rivelato un parlamentare. “Sapete che sono anche due dei principali sostenitori del progetto Villa Rosa?”

Il malcontento cresce anche tra i sostenitori del PL, che vedono in questa vicenda un’amara contraddizione. “Perché è stato così duro con Justyne Caruana e Rosianne Cutajar, ma ora sembra indeciso?”, ha sottolineato un insider, insinuando un doppio standard nei confronti delle donne.

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Nel frattempo, Bartolo ha chiesto scusa, ma il gesto è stato accolto con freddezza. “Le scuse non bastano”, ha scritto un sostenitore su Facebook. “Se fossi stato colto a rubare sul lavoro, sarei stato cacciato all’istante.”

La sensazione diffusa è che questa vicenda colpisca più duramente rispetto ad altri scandali. “È una storia semplice, tangibile. Parla di soldi, favoritismi e legami personali. La gente ci si identifica facilmente” , ha osservato un altro esponente del partito.

Alcuni membri del governo ritengono che sia il momento di voltare pagina. Ma anche tra questi, serpeggia il timore che Abela possa cedere alle pressioni, esponendo chi lo ha sostenuto a un ulteriore imbarazzo.

L’opposizione, nel frattempo, ringrazia: lo scandalo ha oscurato completamente il bilancio, trasformando un’opportunità di consenso in una crisi politica.

Foto: Facebook

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