Una bufera di polemiche si è abbattuta sul Ministero dell’Istruzione di Malta, al centro di una controversia che sta scuotendo il mondo scolastico. Al centro dello scandalo, un documento che, secondo il sindacato degli insegnanti (MUT), obbligherebbe i docenti a perlustrare le scuole per individuare ordigni esplosivi in caso di minacce bomba. “La comunicazione afferma che il preside deve nominare una ‘squadra di ricerca’ per cercare bombe nelle scuole. Questo è inaudito e il MUT non accetterà che gli educatori debbano cercare bombe durante un’allerta”
, ha dichiarato fermamente il sindacato, scatenando un acceso dibattito.
Il Ministero dell’Istruzione ha respinto con forza queste accuse, affermando che il documento in questione risale al 2010, sotto una precedente amministrazione, e che non è stato distribuito né utilizzato negli ultimi dieci anni. “Non caricheremo le persone di compiti per cui non sono formate e che potrebbero metterle in pericolo”
, ha precisato il Ministero, cercando di calmare le acque e di placare le preoccupazioni.
Secondo le informazioni disponibili, il documento contestato stabiliva che personale scolastico addestrato dovesse cercare dispositivi sospetti in caso di allarme. Tuttavia, il Ministero ha assicurato che non sono mai state ricevute segnalazioni di preoccupazioni o lamentele formali relative al contenuto del documento. “Il nostro impegno è di aggiornare costantemente protocolli e politiche, adattandoli alle esigenze attuali e in collaborazione con le parti interessate”
, ha aggiunto.
La questione ha acceso un dibattito pubblico su chi debba davvero assumersi la responsabilità della sicurezza nelle scuole in situazioni di emergenza, sollevando dubbi e preoccupazioni tra educatori, genitori e studenti. Le polemiche sono destinate a continuare, mentre il governo si trova sotto pressione per garantire misure di sicurezza adeguate senza mettere a rischio il personale scolastico.
Foto: [AFM]