Frizione, freno, ripeti. Frizione, avanza di pochi centimetri, frizione, freno, aspetta. E poi tutto da capo.
Questa è la realtà opprimente di migliaia di maltesi bloccati in un interminabile mare di lamiere, giorno dopo giorno. Ma mentre la maggior parte si limita a sfogarsi, c’è chi ha deciso di ribellarsi. Marie Jo Pulis Scicluna, una graphic e interior designer di 36 anni, ha trovato il coraggio di sfidare il traffico paralizzante che avvolge Malta e ha lanciato una proposta audace: perché non condividere le auto e liberare le strade?
Marie Jo, che spesso passa ore al volante tra commissioni e lavoro, ha avuto un’illuminazione scioccante: “Mi sono resa conto che la maggior parte degli automobilisti intorno a me erano soli nelle loro macchine.” Un’osservazione che potrebbe rivoluzionare la vita di molti. “È inefficiente che siamo tutti bloccati nello stesso traffico, ognuno nella propria auto, quando potremmo semplicemente condividere i nostri viaggi e ridurre la congestione.”
Con questa idea brillante e una determinazione feroce, Marie Jo ha dato vita a “Carpool Around Malta”, un gruppo su Facebook che potrebbe cambiare tutto.
Il 10 ottobre, senza grandi pretese, ha aperto la pagina invitando le persone a condividere i propri tragitti, offrendo o cercando passaggi. E la reazione non si è fatta attendere: decine di commenti – alcuni entusiasti, altri pieni di dubbi – sono piovuti sulla pagina. “Non mi aspettavo una risposta così forte,” ammette Marie Jo, che però comprende le preoccupazioni, soprattutto legate alla sicurezza. “Non sono un’esperta, né una consulente. Non guadagno nulla da tutto questo. Sono solo una cittadina, come tutti, che vuole trovare una soluzione.”
E in tanti stanno già rispondendo al suo appello. “In pochi giorni, la gente ha cominciato a interagire. Non solo offrono passaggi, ma li cercano attivamente. Questo dimostra quanto la comunità voglia unirsi per affrontare il problema del traffico,” racconta Marie Jo. Lei stessa ha iniziato a condividere i suoi viaggi con familiari e colleghi, trovando l’esperienza “fantastica, più piacevole e molto meno stressante.”
Ora spera che il gruppo cresca al punto da fare una vera differenza nella vita dei maltesi.
In passato, altre iniziative di carpooling a Malta non hanno avuto molto successo. Piattaforme come Bum-a-Lift e COOL hanno provato a spingere la mentalità del ride-sharing, ma alla fine sono state abbandonate. Tuttavia, Marie Jo non si lascia scoraggiare: “Credo davvero che le persone siano esauste. Ogni giorno, rimanere intrappolati in questo traffico è tempo prezioso perso, tempo che potremmo passare con i nostri cari o dedicare a qualcosa di più utile.”
Le statistiche parlano chiaro: a giugno, a Malta c’erano 440.163 veicoli immatricolati. Un numero impressionante, soprattutto per un’isola così piccola. Ma Marie Jo non si arrende. “Questo non è solo un fastidio. È un problema che riguarda la qualità della nostra vita quotidiana. Dobbiamo fare qualcosa.”
Il suo sogno? Che la sua iniziativa possa influenzare anche le autorità, spingendole a prendere in considerazione soluzioni concrete, come il carpooling o altre alternative sostenibili. E mentre Malta inizia a riflettere, altrove in Europa il carpooling è già una realtà consolidata. In Francia, ad esempio, chi partecipa a viaggi condivisi a breve distanza può ricevere bonus fino a 100 euro. In Belgio, il sito Carpool.be offre benefici fiscali e corsie preferenziali per ridurre i tempi di percorrenza.
Marie Jo guarda al futuro con speranza: “Spero che questa iniziativa ispiri altre persone a unirsi e che insieme possiamo convincere le autorità a considerare soluzioni reali che migliorino la vita di tutti noi.”
Foto: [Archivio Times of Malta]