Il budget del governo ha clamorosamente ignorato la minaccia più grave che incombe su Malta: la sovrappopolazione. Così ha dichiarato Bernard Grech, leader dell’Opposizione, puntando il dito contro un governo che, a suo dire, crede ancora di poter comprare il consenso della popolazione con qualche promessa economica, anche se ormai i cittadini non si lasciano più ingannare.
Intervenendo in un’intervista su Net TV, Grech ha usato parole forti per denunciare la direzione presa dal Paese, dove, a suo avviso, “la gente è stata costretta a sacrificare tutto per il denaro”
. Ma cosa ha ottenuto in cambio la popolazione? Invece di un miglioramento della qualità della vita, i cittadini vedono crescere il numero dei giovani che abbandonano gli studi, liste di attesa infinite negli ospedali, strade sempre più congestionate e trafficate, interruzioni nella fornitura elettrica e persino un mare che non è più limpido come un tempo, ma sempre più inquinato.
Grech ha accusato senza mezzi termini il governo di essere il responsabile di questa sovrappopolazione e dei disagi che ha portato con sé. Negli ultimi anni, infatti, l’esecutivo aveva promesso che la pressione demografica avrebbe garantito la sostenibilità delle pensioni per il futuro, ma ora, quasi in sordina, ha innalzato a 42 anni i contributi necessari per ottenere una pensione completa, per tutti coloro nati dopo il 1976.
Per Grech, tutto questo non è altro che “un’ammissione di fallimento e di inganno”
.
Il popolo, ha affermato, si sta ormai rendendo conto che chi ha creato il problema della sovrappopolazione non ha la capacità di risolverlo. Anzi, nel nuovo budget il governo rivela apertamente di voler aumentare ulteriormente la popolazione, con 30.000 nuovi arrivi previsti.
Grech ha poi ricordato come questa politica di inganni non sia una novità, richiamando l’attenzione su episodi passati, come il tentativo del governo di introdurre l’aborto in modo poco trasparente, costretto poi a ritrattare la proposta di legge a seguito delle proteste del Partito Nazionalista e della società civile.
Commentando il recente calo di attrattività di Malta come destinazione per affari e investimenti, evidenziato da un sondaggio EY della scorsa settimana, Grech ha sottolineato che anche questo è un segno del fallimento del governo. Gli investitori esprimono sempre più preoccupazioni per la scarsa governance e per infrastrutture ormai inadeguate, come una rete elettrica poco affidabile. “Eppure il governo sta riducendo gli investimenti in capitale”, ha rimarcato Grech, aggiungendo che il Paese “ha bisogno di una visione e di una direzione chiara, non di slogan sulla qualità che poi non viene mai garantita”
.
Nel corso dell’intervista, Grech ha anche attaccato la scelta del governo di continuare a tassare l’aumento del costo della vita (COLA). Si tratta, ha spiegato, di una “tassa ingiusta”
perché l’adeguamento al costo della vita è un diritto dei lavoratori, che dovrebbe proteggerli dall’inflazione, mentre tassarlo ne annulla del tutto l’efficacia. Secondo Grech, questa imposta colpisce anche i datori di lavoro privati, aumentando ulteriormente i loro costi.
Grech ha infine lanciato una promessa: un futuro governo nazionalista “lavorerà efficacemente per abbassare il costo della vita”
e garantirà ai lavoratori di godere dell’aumento del costo della vita senza che venga tassato.
Foto: [Archivio Times Of Malta]