L’economia di Malta sta esplodendo, il deficit si riduce più velocemente del previsto e, dietro le quinte, una “rivoluzione silenziosa” si sta preparando nel dipartimento delle imposte. Risultato? Il governo è pronto a presentare il più grande taglio delle imposte sul reddito di sempre, una mossa senza precedenti che promette di lasciare il segno. Il ministro delle finanze Clyde Caruana, durante il suo discorso sul bilancio, ha dichiarato che “grazie a questa crescita economica e all’aumento delle entrate, il governo ha il margine necessario per manovrare”
, un’opportunità che consentirà non solo di ridurre significativamente le imposte, ma anche di continuare a sostenere i sussidi per energia, carburante e beni alimentari.
Questa riduzione fiscale senza precedenti sarà svelata a breve, ma Caruana ha offerto una chiara anticipazione delle sue intenzioni: “Quattro anni fa, avevo detto che non potevamo permetterci una riduzione fiscale poiché il governo spendeva il 5% del proprio bilancio solo per i sussidi energetici e alimentari,”
ha ricordato Caruana con fermezza, sottolineando come ora lo scenario sia cambiato radicalmente.
Le previsioni economiche per Malta sono ottimistiche: si stima una chiusura dell’anno con una crescita reale del PIL del 4,9% e un’ulteriore espansione dell’occupazione, che salirà del 4,1%. Il prossimo anno, la crescita rallenterà leggermente al 4,3%, ma rimarrà comunque quasi tre volte superiore alla media UE dell’1,5%, grazie soprattutto a una forte domanda interna. Anche l’inflazione sembra sotto controllo: Caruana ha assicurato che dovrebbe stabilizzarsi al 2,5% quest’anno, per poi scendere al 2% nel 2024, in linea con l’obiettivo della Banca Centrale Europea, “a meno che le condizioni globali, in particolare in Medio Oriente, non peggiorino drasticamente.”
Un deficit che si riduce più in fretta del previsto
Il ministro ha inoltre confermato una riduzione del deficit in tempi record: mentre l’anno scorso si prevedeva una chiusura al 4,5%, il deficit per quest’anno sarà in realtà vicino al 4%. Per il prossimo anno è attesa un’ulteriore riduzione al 3,5%, per poi raggiungere il 3% l’anno successivo, un risultato che permetterà a Malta di centrare i limiti stabiliti dall’UE in tempi dimezzati.
Sul debito pubblico, Caruana ha sottolineato che, nonostante la pandemia e il vertiginoso aumento dei prezzi energetici, Malta ha saputo mantenere il proprio debito su livelli sostenibili, passando dal 43% del PIL prima della pandemia al 50% attuale, ben al di sotto della soglia UE del 60%. “Ciò significa che, malgrado le spese straordinarie, il nostro debito rimane stabile e gestibile,”
ha dichiarato con soddisfazione.
Sussidi energetici e investimenti intatti
Nonostante le pressioni dell’Unione Europea e delle agenzie di rating per eliminare i sussidi energetici, Caruana ha assicurato che il governo non li toccherà poiché non gravano eccessivamente sull’economia e consentono di rispettare le regole dell’UE. Ma non è tutto: il ministro ha anche escluso di migliorare la situazione finanziaria tagliando sugli investimenti. Anzi, gli investimenti hanno toccato cifre record: se tre anni fa ammontavano a 750 milioni di euro, quest’anno e il prossimo supereranno il miliardo di euro.
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