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Economia

Il numero di supermercati che partecipano al programma di stabilità dei prezzi raddoppia e arriva a 400

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Alcuni punti vendita vendono già articoli a un prezzo inferiore a quello consigliato. Foto del file: Times of Malta

Oltre 400 aziende hanno aderito al programma governativo che invita importatori e rivenditori a ridurre i prezzi dei prodotti alimentari di base.

All’inizio del mese, il governo ha annunciato che fino a 400 prodotti alimentari di base vedranno i loro prezzi consigliati abbassati di almeno il 15% nel tentativo di frenare l’inflazione.

Al 18 gennaio, circa 200 negozi avevano aderito allo schema che dovrebbe durare fino alla fine dell’anno.

Oggi, il giorno prima dell’inizio del programma, il governo ha dichiarato che il numero di negozi è raddoppiato, arrivando a oltre 400. Anche il numero di prodotti è aumentato a 450.

Anche il numero di prodotti è salito a 450.

I consumatori possono ora accedere ai prezzi consigliati.

In un comunicato, il governo ha dichiarato che l’accordo con i rivenditori e gli importatori è storico.

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Un’indagine del Times of Malta mostra tuttavia che diversi prodotti alimentari destinati a una riduzione dei prezzi attraverso lo schema non subiranno probabilmente grossi tagli alla cassa del supermercato, se non addirittura nulla.

Il prezzo al dettaglio raccomandato (RRP) di un articolo viene stabilito dall’importatore, e i negozi scelgono poi di vendere a quel prezzo o di competere facendo pagare di meno.

Alcuni punti vendita vendono già prodotti a un prezzo inferiore a quello consigliato.

I prodotti includono diverse marche di carne in scatola, cornflakes, cracker alla crema, carne macinata di manzo e di maiale fresca e congelata, costolette di maiale fresche e congelate confezionate, cosce di pollo crude congelate, pollo intero crudo congelato, piselli, broccoli e spinaci congelati, bustine di tè nero importate, caffè istantaneo incluso il decaffeinato, tonno in olio vegetale, di soia o di girasole, creme spalmabili vegetali standard a basso contenuto di grassi e a ridotto contenuto di sale, patatine fritte surgelate tagliate dritte, latte UHT scremato, parzialmente scremato e intero in cartoni o in bottiglia, spaghetti e penne di grano di tutte le dimensioni.

Nel frattempo, secondo un aggiornamento economico della Banca Centrale, l’inflazione degli alimenti non lavorati è quasi raddoppiata a dicembre.

L’indice della banca che misura l’inflazione classifica gli alimenti come lavorati o non lavorati.

Quest’ultimo, che comprende carne, pesce, frutta e verdura, è salito al 12,2% a dicembre, rispetto al 6,7% del mese precedente.

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Gli alimenti processati, invece, sono scesi leggermente dal 7,3% al 7,1% nello stesso periodo.