L’attore e comico britannico David Walliams è al centro di un cortometraggio che sta facendo discutere, insieme al controverso commissario cinematografico Johann Grech. Questo cortometraggio, già al centro di voci roventi, è stato finalmente trasmesso per la prima volta pubblicamente venerdì scorso, dopo mesi di speculazioni.
Un film di soli 10 minuti, ma che ha aperto la sfarzosa serata di gala finale del Mediterrane Film Festival a giugno, e che ha subito scatenato il dibattito. Fonti del settore hanno infatti stimato che la produzione sia costata migliaia di euro di denaro pubblico! E quando il Times of Malta
ha chiesto una copia del video, la commissione cinematografica è stata costretta a renderlo pubblico entro tre mesi. L’intera serata di premiazione, inclusa la visione del film, è andata in onda su TVM lo scorso venerdì sera.
Ma cosa ha di tanto speciale questo film? Bene, è proprio quello che ha aperto lo show, ed è stato protagonista di conversazioni accese non solo per la sua trama, ma anche per la partecipazione del controverso commissario cinematografico. La pellicola inizia nel camerino di Walliams, proprio a cinque minuti dall’inizio del Golden Bee Awards. L’attore, ancora avvolto nel suo accappatoio di seta, è impegnato a ripassare le battute di apertura quando Johann Grech, impeccabile nel suo smoking, entra in scena ricordandogli che lo spettacolo sta per iniziare. Ma c’è un colpo di scena!
Prima dell’inizio, Grech mostra a Walliams un oggetto misterioso: “il leggendario Golden Bee”, un prezioso trofeo che estrae con cura da una scatola di legno. “È prezioso”
, avverte Grech, ma in pochi istanti, Walliams lo fa cadere e… si frantuma! Ma ecco che accade qualcosa di magico: l’artefatto rotto apre un portale temporale che catapulta Walliams – ancora nel suo accappatoio di seta – direttamente nell’epoca dei Cavalieri di Malta, proprio nel bel mezzo di una sala piena di cavalieri ostili, incluso il Gran Maestro.
E qui inizia l’avventura! Walliams viene fatto prigioniero, accusato e condannato all’esecuzione, ma in un’impresa rocambolesca riesce a fuggire, recupera la preziosa statuetta del Golden Bee e, in un climax drammatico, uccide il Gran Maestro. Un cortometraggio epico, che ha catturato gli spettatori non solo per la sua trama, ma anche per l’uso di simboli potenti, come la croce maltese a otto punte, e per la partecipazione di alcuni volti noti della scena maltese, tra cui Ray Calleja, Narcy Calamatta e Manuel Cauchi.
130 membri della troupe per un film di 10 minuti! Il cortometraggio è stato prodotto con l’impiego di ben 130 membri della troupe e diretto da un regista straniero, con riprese in luoghi iconici legati ai Cavalieri, come bastioni e palazzi storici. E non finisce qui: anche cavalli e attori in costume d’epoca hanno fatto la loro comparsa in questa piccola, ma ambiziosa produzione.
Johann Grech compare solo per pochi secondi, all’inizio e alla fine del film, ma la sua presenza ha scatenato discussioni, soprattutto quando il Ministro del Turismo Clayton Bartolo ha confermato ai giornalisti che Grech faceva parte del progetto. Interrogato sui costi di produzione, Grech non ha rivelato cifre precise, ma ha difeso la spesa sostenendo che il film aveva l’obiettivo di suscitare interesse tra i registi internazionali sulla storia dei Cavalieri.
Ma non è tutto: proprio la scorsa settimana, pochi giorni prima della messa in onda del film sulla TV nazionale, un altro nome di peso del cinema ha fatto una rivelazione clamorosa. Il celebre regista de La Passione di Cristo ha annunciato di essere al lavoro su una serie televisiva limitata dedicata al Grande Assedio di Malta del 1565! Dopo aver incontrato il primo ministro Robert Abela, il regista ha dichiarato di voler raccontare questa “incredibile storia”
e ha acceso l’entusiasmo per un progetto che potrebbe portare Malta al centro dell’attenzione mondiale.
Nel frattempo, il Times of Malta
ha inviato domande alla commissione cinematografica per sapere il costo totale del cortometraggio e se il governo stia finanziando il nuovo progetto sul Grande Assedio.
Foto: [Archivio Times of Malta]