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Il cambio di destinazione d’uso della Smart City potrebbe non essere legale, avverte la lobby degli sviluppatori

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SmartCity doveva essere costituita principalmente da uffici, ma gli spazi commerciali e residenziali stanno prendendo il sopravvento, lamentano gli sviluppatori. Foto d’archivio.

Il governo ha violato le condizioni contrattuali e forse anche la legge quando ha approvato le recenti modifiche al piano regolatore che vedranno una parte maggiore dei terreni di SmartCity a Ricasoli essere utilizzati per lo sviluppo residenziale e la vendita al dettaglio invece che per gli uffici, ha dichiarato lunedì la Malta Development Association.

L’associazione ha spiegato che Smart City era stata progettata per essere una futuristica “città di internet”, ma è stata invece trasformata in un progetto speculativo residenziale e commerciale.

Nel 2007, ha ricordato l’associazione, il governo dell’epoca ha consegnato circa 316.000 mq di terreno a meno di 5 euro al metro quadro per la creazione della promessa internet city da parte di investitori stranieri. In caso di violazione degli obblighi assunti, alla società acquirente dovevano essere imposte pesanti sanzioni, tra cui multe salate e la possibilità di rescindere il contratto e di riappropriarsi del terreno.

“Non solo il governo non è riuscito a far valere i propri diritti ai sensi del contratto, a scapito dei contribuenti maltesi, ma, al contrario, ha approvato l’ultimo masterplan che modifica la portata del progetto nella sua interezza. Le nuove modifiche riducono la superficie totale degli uffici dal 51% al 9%, mentre aumentano la superficie residenziale dal 20% al 40% e quella commerciale dal 29% al 51% rispetto al masterplan originale del 2009”.

L’MDA ha affermato che la concessione di terreni pubblici a basso prezzo, per poi rivenderli, distorce il mercato e mina la parità di condizioni.

“Queste azioni diventano ancora più preoccupanti alla luce del fatto che gli sviluppatori pagano ingenti tasse sui progetti privati e si sottopongono a un severo controllo su dettagli di poco conto”, ha dichiarato, sottolineando che una manciata di individui si trovava a guadagnare da concessioni speculative con termini favorevoli e modifiche accomodanti.

Il terreno pubblico non dovrebbe essere dato in concessione a fini speculativi. Dovrebbe essere venduto solo nell’interesse dei cittadini maltesi, tenendo in debita considerazione il miglior uso del terreno.

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Ha dichiarato di nutrire dubbi sulla legalità delle procedure di questo caso specifico, soprattutto alla luce del diritto dell’Unione Europea, e sta valutando le possibilità di ricorso.