Due fratelli accusati di aver brutalmente aggredito dei poliziotti a Ħamrun il mese scorso sarebbero stati provocati, stando a quanto dichiarato dai loro avvocati difensori in tribunale lunedì. Una difesa che ha scioccato la corte, rivelando come gli agenti abbiano insultato e deriso i due, nonostante i fratelli avessero mantenuto un comportamento rispettoso, rivolgendosi agli agenti con un formale “signore”.
Ecco il colpo di scena: i legali di Kurt ed Elton Borg hanno presentato filmati dalle bodycam di uno degli agenti, che mostrano uno degli uomini in divisa rispondere con sarcasmo a Kurt Borg, dicendogli “Ostja, kemm int avukat tajjeb”
(“Accidenti, sei proprio un bravo avvocato”). Un commento che ha scatenato una serie di eventi drammatici culminati in una violenta rissa.
Il video, che documenta l’inizio dell’incidente, mostra Borg dire all’agente “Kellimni bħan-nies”
(“Parlami con rispetto”). Una richiesta che lascia intendere che l’agente avesse già precedentemente mostrato atteggiamenti irrispettosi. Ma c’è di più: Borg si sente chiamare l’agente “signore” prima che la situazione precipitasse. Gli avvocati non hanno esitato a sottolineare come il comportamento “maleducato e arrogante” degli agenti abbia acceso la miccia della violenza.
Una testimonianza inquietante ha ulteriormente rafforzato le accuse della difesa: l’ispettore, chiamato a testimoniare, ha ammesso che l’agente in questione è stato il primo a pronunciare parole volgari.
Ma la notte di sabato è stata ben più complessa di quanto sembri. Secondo la testimonianza dell’ispettore Elisa Scicluna, tutto è iniziato intorno alle 20.30, quando i poliziotti si preparavano a multare l’Honda di Borg, parcheggiata illegalmente. Un dettaglio sconcertante? Nessuno dei due agenti portava con sé una radio. La tensione è esplosa quando Elton Borg ha aperto la portiera posteriore dell’auto, nonostante l’agente gli avesse detto che non era necessario perquisire il veicolo.
E poi, l’inaspettato: Elton Borg ha afferrato il polso dell’agente e gli ha pestato il piede. In quel momento, tutto è degenerato. Gli agenti, in netta minoranza, hanno tentato di arrestare i fratelli, ma si sono ritrovati travolti da una folla che li ha aggrediti senza pietà. Uno degli agenti è rimasto gravemente ferito, mentre l’altro ha riportato solo lesioni lievi.
I filmati di sorveglianza e quelli registrati dalle bodycam hanno fatto il giro dei social media, mostrando una scena sconvolgente: Kurt Borg che trascina un agente, Redeiman Aquilina che lo colpisce alle spalle e, infine, Elton Borg che sbatte violentemente l’agente a terra. E come se non bastasse, Erica Borg, vestita di nero, prende a calci e schiaffi l’agente, mentre Christian Mansueto si unisce alla rissa, colpendo un poliziotto alla testa.
Gli arresti non si sono fatti attendere. I fratelli Borg e Erica Borg sono stati fermati sul posto. Mansueto è stato catturato poco dopo nella sua casa a Siġġiewi, mentre Aquilina è stato arrestato a casa della madre a Ħamrun, richiedendo immediatamente assistenza medica. Anche i fratelli Borg hanno chiesto assistenza medica, riportando lesioni lievi.
Ma la difesa non si è fermata qui. Lunedì, gli avvocati dei cinque imputati hanno tuonato contro la “caccia alle streghe sui social media”, accusando anche i politici di aver condannato i loro assistiti prima che la giustizia facesse il suo corso. L’avvocato Franco Debono ha puntato il dito contro il Primo Ministro, il Ministro degli Affari Interni e il leader dell’opposizione, sostenendo che avrebbero dovuto astenersi dal prendere posizione, in rispetto della giustizia.
E poi, un ultimo affondo da parte della difesa: Elton Borg, dopo essere stato toccato dall’agente, gli avrebbe risposto con una frase lapidaria: “Maria kemm tieħu għalik”
(“Accidenti, ti offendi proprio facilmente”), chiedendogli di trattarlo con rispetto.
In tribunale è emerso un ulteriore dettaglio che potrebbe ribaltare il caso: l’ispettore Scicluna ha confermato di aver informato il suo superiore, il sovrintendente Saviour Baldacchino, del comportamento degli agenti, ma ad oggi non sono state avviate procedure disciplinari contro di loro.
Non è mancata, infine, una critica feroce all’uso “indiscriminato” dello spray al peperoncino da parte dei poliziotti, paragonato a un semplice insetticida contro gli scarafaggi. E per di più, persone vulnerabili come un anziano settantenne, una donna incinta e un individuo affetto da sclerosi multipla, si sono trovati nel mezzo della rissa, nonostante non fossero coinvolti, ha concluso la difesa.
Gli avvocati hanno anche sostenuto che gli arresti sono stati illegali, in quanto ai loro clienti non sono stati letti i diritti al momento della custodia. Tuttavia, i pubblici ministeri hanno ribattuto sostenendo che gli arresti erano stati già dichiarati validi durante la fase di incriminazione. Hanno inoltre aggiunto che era irrealistico aspettarsi che un agente leggesse i diritti a un sospettato mentre cercava di difendersi da una folla inferocita.
Il caso è tuttora in corso, con gli avvocati Arthur Azzopardi, Franco Debono, Jacob Magri, Charles Mercieca, Mario Mifsud, Nicholas Mifsud, Alex Scerri Herrera e Matthew Xuereb che difendono gli imputati, mentre l’avvocato Jennifer Polidano e l’ispettore Scicluna portano avanti l’accusa. L’avvocato Herman Mula rappresenta la parte civile.
Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su questa intricata vicenda.
Foto: [Archivio Times Of Malta]