Una bufera politica scuote Malta: il primo ministro Robert Abela è sotto accusa per aver permesso ai ministri Clayton Bartolo e Clint Camilleri di cavarsela con un semplice colpo di spugna. La decisione ha scatenato una reazione furiosa, con la Malta Employers’ Association che definisce il tutto “un vero schiaffo alla governance e alla responsabilità“. Una scelta che, secondo l’associazione, invia un messaggio allarmante: “Chi occupa posizioni di potere può infrangere le regole senza subire conseguenze
.”
Il rapporto del commissario per gli standard, pubblicato giovedì, è un’accusa pesante. Bartolo e Camilleri avrebbero abusato del loro ruolo per garantire ad Amanda Muscat, oggi moglie di Bartolo, un impiego di lusso senza alcuna qualifica necessaria. I numeri fanno rabbrividire: uno stipendio gonfiato a quasi 68.000 euro l’anno, e tutto questo per un lavoro che non è mai stato realmente svolto. Bartolo ha provato a metterci una pezza con delle scuse, ma Camilleri si è trincerato dietro un muro di negazioni, sostenendo di non aver fatto nulla di sbagliato.
La MEA ha espresso un giudizio lapidario: “Questo non è un caso isolato. Questi lavori fantasma nel settore pubblico sono uno dei motivi per cui il settore privato fatica a trovare lavoratori qualificati, costretto a rivolgersi alla manodopera straniera“. Un’accusa che punta il dito contro un sistema che privilegia pochi privilegiati a scapito del benessere collettivo. “I ministri e i funzionari pubblici dovrebbero servire il popolo, non approfittare delle loro posizioni per distribuire lavori ben pagati a piacimento
.”
Il messaggio è chiaro: l’etica del lavoro e la motivazione dei lavoratori onesti sono in pericolo. “Non possiamo più permettere che questa situazione continui,” ha aggiunto l’associazione, invitando il premier a prendere una posizione forte per ripristinare la fiducia dei cittadini. “Se Abela crede veramente nella buona governance, deve agire ora e dimostrare che Malta non tollera abusi di questo tipo
.”
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