Il governo ha scatenato una vera bufera, aprendo la stagione di cattura degli uccelli canori per quello che definisce un “studio” sui movimenti migratori. Una mossa che ha già fatto alzare più di un sopracciglio tra gli ambientalisti, preoccupati per le conseguenze di questa decisione. Nonostante le rassicurazioni sulle condizioni “rigorosamente monitorate”, la polemica è destinata a crescere.
La decisione arriva dopo che, il 19 settembre, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è pronunciata su un caso contro Malta, dichiarando che gli avvisi legali precedenti non includevano una giustificazione adeguata sull’assenza di alternative. Ma questa volta, il governo ha giocato d’anticipo: dopo aver esaminato attentamente il verdetto della Corte, ha modificato l’avviso legale per la stagione di cattura autunnale, includendo una nuova giustificazione per la raccolta di informazioni sui movimenti migratori degli uccelli. Secondo quanto affermato dal governo, “i cacciatori cattureranno, registreranno informazioni sugli uccelli inanellati e li rilasceranno esattamente nel luogo in cui sono stati catturati
“. Una procedura che, sulla carta, sembra ineccepibile, ma che solleva non poche domande sulla sua reale efficacia e trasparenza.
La cosiddetta “stagione di studio” durerà fino al 20 dicembre. I cacciatori, inoltre, saranno obbligati a segnalare immediatamente i dettagli relativi agli uccelli catturati e, se possibile, filmare il loro rilascio. Ma sarà davvero così facile garantire un controllo così stretto? Questo rimane un interrogativo aperto.
Foto: [Archivio Times Of Malta]