Josephine Calleja, 28 anni, residente a St Paul’s Bay, è stata giudicata questa mattina colpevole di aver fatto accesso due anni fa al profilo Facebook dell’ex marito senza la sua autorizzazione
.
L’ispettore Saviour Baldacchino ha spiegato alla Corte, presieduta dal magistrato Doreen Clarke, che il caso risale al 2 giugno 2020. L’ispettore ha testimoniato che la stazione di polizia di Qawra è stata informata dall’ex marito che qualcuno aveva fatto accesso al suo profilo Facebook. Questo dopo che l’uomo aveva notato alcune attività insolite. Tra le altre, l’uomo ha notato che era diventato amico di Amy Borg, una giovane donna la cui aveva come unica amica, nel social, la sua ex moglie. A questo punto, la vittima ha avuto il sospetto che il profilo di Borg fosse falso
e che fosse stato creato dalla sua ex moglie, come in effetti era accaduto.
L’imputata ha spiegato che quel giorno era entrata nel profilo dell’ex marito per curiosità, mentre il figlio giocava con il cellulare del padre. Ha aggiunto di aver fatto accesso al suo profilo perché lui non l’aveva bloccato. La donna ha ammesso di aver creato un falso profilo Facebook perché ha visto una foto dell’ex marito con un’altra persona e ha capito che aveva un’altra relazione. La donna ha ammesso che in un impeto di rabbia aveva preso delle foto dal profilo dell’ex marito e le aveva usate per entrare in contatto con la sua compagna attraverso un falso profilo
da lei creato.
La Calleja è stata rilasciata a condizione che non commetta un altro reato
entro un anno.