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Premier League, bufera su Coote: “odio Klopp e il Liverpool”

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Nel mondo del calcio inglese, una nuova bufera si abbatte sugli arbitri. David Coote, arbitro della Premier League, è stato immortalato in un video mentre confessa quanto detesti il Liverpool e il suo carismatico allenatore, Jürgen Klopp. “Odio Liverpool, ma soprattutto Klopp” , avrebbe dichiarato. Un’affermazione che mette in discussione la qualità più preziosa di un arbitro: l’imparzialità.

La fiducia dei tifosi negli ufficiali di gara era già in caduta libera, complici anni di polemiche e l’introduzione del VAR. Ma proprio quando sembrava impossibile peggiorare, arriva questo scandalo a lacerare ulteriormente il rapporto tra pubblico e arbitri. “Ogni errore, ogni decisione contestata d’ora in avanti sarà vista come un possibile atto di vendetta personale” , si lamentano i tifosi sui social. E, nel mirino, non finirà solo Coote, ma l’intero corpo arbitrale.

È indubbio che ogni arbitro possa nutrire simpatie o antipatie personali. Ma la vera questione è un’altra: possono queste emozioni influenzare il loro lavoro?  La maggior parte degli appassionati vuole credere che no, non possano. Tuttavia, l’episodio Coote sembra suggerire il contrario, offrendo agli amanti delle teorie del complotto una nuova arma per attaccare il sistema.

Eppure, nonostante tutto, io continuo ad avere fiducia nell’imparzialità degli arbitri – afferma un opinionista. “Gli uomini e le donne al centro del campo fanno il loro lavoro con dedizione, anche nelle condizioni più difficili. Certo, possono sbagliare, ma nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di semplici errori umani, non di malizia o pregiudizio.”

Ora, il problema è come il sistema arbitrale potrà riconquistare la fiducia perduta. L’organo di controllo non avrà altra scelta che usare Coote come esempio, infliggendogli una punizione esemplare. “Non si può lasciare spazio al dubbio: la sua è un’eccezione, non la regola” , dicono fonti vicine alla federazione.

Intanto, le polemiche non si fermano al campo nazionale. Un padre racconta in radio la sua delusione per il costo proibitivo dei biglietti di Inghilterra-Irlanda. “Volevo portare mio figlio a Wembley, ma il biglietto più economico ci sarebbe costato £240. E questo per vedere una squadra decimata dagli infortuni”, afferma amareggiato. Tra viaggio, cibo e gadget, la spesa totale avrebbe superato £400. “Una cifra mostruosa per una serata che dovrebbe essere accessibile a tutti”.

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Le critiche fioccano anche sulla scelta di affidare la panchina a Thomas Tuchel dopo il disastroso esperimento con Lee Carsley. “L’FA ha perso l’occasione di puntare su una soluzione nazionale e ora anche una vittoria non sarà mai sentita come completamente nostra” , commenta un tifoso.

Foto: Phil Noble/AFP

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