Un’onda di cambiamento sta per travolgere il mercato degli affitti brevi a Malta e Gozo. Una proposta di nuove regole potrebbe colpire fino al 75% delle case vacanze con licenza, portando un potenziale sconvolgimento in uno dei settori più dinamici dell’economia locale. Secondo un’analisi del Times of Malta
, le nuove normative richiederebbero ai proprietari di ottenere l’approvazione dei vicini di condominio prima di poter affittare i loro appartamenti ai turisti.
Il piano, presentato dall’amministratore delegato dell’Autorità del Turismo di Malta (MTA), Carlo Micallef, prevede che i locatori di case vacanze siano soggetti a un nuovo controllo da parte della comunità condominiale
, aumentando così le responsabilità dei proprietari. Attualmente, per affittare una casa come struttura turistica è sufficiente una licenza dall’MTA. Tuttavia, i dati suggeriscono che il mercato operi ben oltre i numeri ufficiali: più di 6.000 proprietà sono registrate come case vacanze, ma uno studio del 2019 della Banca Centrale stimava circa 9.000 proprietà solo su Airbnb, con un prezzo medio di 80 euro a notte. Un’analisi più recente, commissionata dagli albergatori, ha evidenziato che circa 10.000 annunci sono attivi tra Airbnb e VRBO, suggerendo che quasi la metà delle case vacanze operi senza licenza.
“Le nuove regole rischiano di stravolgere il panorama, in particolare nei grandi centri turistici come Sliema, St Julian’s e St Paul’s Bay, dove si concentra quasi la metà delle strutture registrate”
, osservano gli esperti. Più di quattro case vacanze su cinque si trovano in edifici condominiali, rendendo queste proprietà particolarmente vulnerabili ai cambiamenti normativi. Situazione diversa a Gozo, dove meno della metà delle strutture si trova in condomini.
Il turismo, motore economico di Malta, è sotto i riflettori: gli affitti brevi sono spesso accusati di generare rumori molesti, disagi per i residenti e caos nei quartieri turistici. Nonostante ciò, il primo ministro Robert Abela ha dichiarato che “il governo proteggerà gli investimenti di chi ha acquistato proprietà per il mercato delle case vacanze”
, escludendo categoricamente un divieto totale.
La proposta di Micallef ha ricevuto reazioni contrastanti. Gli agenti immobiliari l’hanno definita “fuorviante e punitiva per i proprietari di immobili”. Altri, invece, ritengono che “non vada abbastanza lontano per regolare un mercato in continua crescita”
.
Con quasi 25.000 posti letto offerti dalle case vacanze registrate e un numero imprecisato di proprietà non ufficialmente autorizzate, Malta si trova di fronte a un dilemma: trovare un equilibrio tra gli interessi economici, il benessere dei residenti e le esigenze dei turisti. Le decisioni che verranno prese nei prossimi mesi potrebbero ridefinire il volto del settore turistico dell’arcipelago.
Foto: Matthew Mirabelli, Jonathan Borg