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Malta

accuse su Abela: ombre sull’inchiesta Vitals

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Accuse esplosive scuotono i corridoi del potere: il Primo Ministro Robert Abela avrebbe ordinato ai vertici della polizia di chiudere un occhio su alcuni nomi pesanti emersi nell’inchiesta giudiziaria sul famigerato affare degli ospedali Vitals e Steward. Una rivelazione che ha fatto tremare i palazzi, ma che la polizia ha subito definito una calunnia, respingendo categoricamente ogni accusa di interferenza.

Con una dichiarazione rilasciata lunedì, le forze dell’ordine hanno ribadito di aver “assistito l’ufficio del Procuratore Generale nella persecuzione” rispettando rigorosamente le procedure legali basate sulle conclusioni dell’inchiesta. “Il Corpo di Polizia nega categoricamente qualsiasi accusa di interferenza” , si legge nel comunicato, una replica netta che non lascia spazio a dubbi.

Le smentite della polizia giungono a poche ore dalla pubblicazione di un articolo esplosivo, in cui fonti anonime all’interno del Partito Laburista – si parla addirittura di ministri di spicco – hanno insinuato che Abela avrebbe ordinato di non interrogare alcuni degli individui coinvolti nell’inchiesta, nel tentativo di proteggere figure di rilievo.

Ma la pressione non si è fatta attendere: subito dopo la pubblicazione dell’articolo, l’ONG per lo stato di diritto Republikka ha chiesto ad Abela di rispondere pubblicamente alle accuse, e di farlo entro la fine della giornata. Non si è fatta attendere la risposta dell’ufficio del Primo Ministro (OPM), che domenica sera ha diramato una dichiarazione in cui Abela ha “categoricamente”  smentito le accuse.

“Nego categoricamente e nel modo più assoluto di aver mai impartito alcuna direttiva simile a quanto riportato in maniera maliziosa”, ha affermato Abela. Un’affermazione forte, ma che non è bastata a placare le polemiche. L’OPM ha anche sottolineato come la decisione di pubblicare le accuse, nonostante il Primo Ministro avesse già risposto alle domande del giornale, dimostra che l’intento dell’articolo non era quello di “riportare i fatti in modo accurato e veritiero” .

Secondo MaltaToday, l’ordine di non interrogare chi era citato nell’inchiesta aveva un obiettivo ben preciso: “attenuare l’impatto delle conclusioni su Joseph Muscat”, un tentativo di insabbiamento che uno degli insider ha definito un “grave e serio errore.” Una rivelazione che rischia di incendiare ulteriormente gli animi, già scossi da tensioni interne al governo e al partito, dove la leadership di Abela sembra sempre più contestata.

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Questa vicenda si inserisce in un contesto di crescente instabilità, culminato con la clamorosa sentenza dello scorso febbraio, quando un tribunale ha annullato il contratto di privatizzazione per la gestione di tre ospedali statali. Un contratto firmato durante l’amministrazione laburista guidata da Joseph Muscat, che aveva visto Vitals Global Healthcare e successivamente Steward Health Care prendere il controllo degli ospedali Gozo General, St Luke’s e Karin Grech. Il tribunale ha ordinato la restituzione delle strutture al governo entro tre mesi, segnando un duro colpo per l’ex amministrazione.

Il tentativo di appello presentato dalla Steward Health Care è stato respinto a fine anno, con la corte d’appello che ha confermato le accuse di “collusione tra Steward e alti funzionari governativi o le sue agenzie.”  Un capitolo ancora aperto, che potrebbe avere conseguenze devastanti.

Foto: Matthew Mirabelli.

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