giovedì, Marzo 28, 2024
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Papa Francesco: «Questa idea che l’Africa esista per essere sfruttata è la cosa più ingiusta che ci sia e va cambiata». 

Inizia oggi il viaggio di Papa Francesco in Africa. In particolare, il Papa resterà in Congo fino al 3 febbraio per poi visitare il Sud Sudan dal 3 al 5. A  Kinshasa incontrerà le vittime della violenza nell’est del Paese.

In un telegramma al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Santo Padre ha sottolineato di essere partito per l’Africa portando “un messaggio di pace e di riconciliazione” e di essere “mosso dal forte desiderio di incontrare  fratelli nella fede e  abitanti di questi Paesi “. 

Questa idea che l’Africa esista per essere sfruttata è la cosa più ingiusta che ci sia e va cambiataPapa Francesco

È una delle affermazioni che Francesco ha ripetuto la sera prima del suo viaggio da oggi a domenica nella Repubblica Democratica del Congo e nella giovane Repubblica del Sud Sudan, che ha dichiarato l’indipendenza nel 2011.

Le terre sono saccheggiate, provate da lunghi conflitti, come ha ribadito nell’Angelus di domenica scorsa: “I primi hanno subito scontri armati e sfruttamento. mentre il Sud Sudan, diviso da anni di guerra, non vede l’ora che finisca la continua violenza che ha costretto tante persone a trasferirsi e a vivere  in condizioni deplorevoli”. 

La rotta del Papa nelle convulsioni del mondo entra così nelle ferite sanguinanti delle guerre causate dal monopolio delle materie prime, alimento per le economie armate che richiedono l’instabilità e la corruzione.  

La Repubblica Democratica del Congo, dodicesimo Paese al mondo per estensione, è un’ottima riserva  di materie prime vitali per lo sviluppo dell’economia mondiale, industria avanzata, tra le quali l’estrazione del cobalto rappresenta la metà della produzione mondiale. 

La guerra della fine degli anni ’90 ha causato la morte di quattro milioni di persone, rendendolo il più grande conflitto dalla seconda guerra mondiale. 

Anni di ferite non rimarginate in questo Paese si sono approfondite in un’epoca di violenza, in cui le dinamiche etniche sulla terra e sul potere si intrecciano con gravi e sempre più gravi violazioni dei diritti umani, e negli scontri sono coinvolti ormai più di cento guerriglieri. 

Data la drammatica situazione nell’est del Paese, nelle province di Goma e Kivu, un nuovo scenario di conflitto tra Congo e Rwanda ha provocato nelle ultime settimane  50mila sfollati. 

A Kinshasa, nei giorni scorsi l’ultimo attacco a una chiesa pentecostale a Kasindi ha provocato altri morti. 

Anche in Sud Sudan, deformato dalla guerra civile e dalla carestia, nonostante gli accordi di pace del 2018, la violenza non si è mai arrestata e dal 2013 sforzi e ottimismo si sono alternati a drammatici episodi di violenza.  

Peggio ancora, crisi alimentari, siccità, inondazioni e conflitti stanno costringendo milioni di persone a fuggire. Il Sud Sudan è la più grande crisi di rifugiati in Africa, con almeno quattro milioni di sfollati. 

La sua volontà ad andare in Sud Sudan è stata espressa dal Papa cinque anni fa, durante una visita alla Chiesa anglicana di All Saints a Roma, durante la quale ha detto che gli inviti a visitare il Paese erano stati inviati da tre pastori di diverse confessioni cristiane . 

In un pellegrinaggio ecumenico senza precedenti nel mondo, il Papa, l’arcivescovo anglicano di Canterbury Justin Welby e il moderatore della Chiesa di Scozia, il pastore Iain Greenshields incontreranno i leader politici del Paese, terranno una veglia ecumenica all’aperto per la pace e incontreranno gli sfollati nella capitale, Juba, il 4 febbraio. 

Francesco aveva già compiuto un intero tour ecumenico con il  patriarca  di Costantinopoli, Bartolomeo I, compresa una visita in Terra Santa nel 2104 e una visita nell’isola greca di Lesbo nel febbraio 2016.

Alla Conferenza per la pace di Assisi del 2016, è emerso chiaramente che l’impegno e il lavoro condivisi della Chiesa cristiana dovrebbero far lievitare la nostra testimonianza per promuovere la giustizia, la fratellanza e la pace tra le nazioni. 

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