martedì, Maggio 21, 2024
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La tecnologia di irrigazione basata sull’argilla, in fase di sperimentazione a Gozo, potrebbe ridurre l’utilizzo di acqua

Foto: Shutterstock

Un metodo di irrigazione innovativo, sperimentato a Gozo da scienziati locali, potrebbe ridurre drasticamente la quantità di acqua necessaria per irrigare piante e alberi.

Il sistema basato sull’argilla prevede il posizionamento di elementi di argilla vicino alla zona delle radici delle colture. Quando il terreno circostante si asciuga, si crea un differenziale di pressione e l’aspirazione attira l’acqua dagli elementi di argilla. La porosità specifica dell’argilla controlla la velocità di rilascio dell’acqua, garantendo un flusso lento e costante che soddisfa le esigenze delle colture.

I ricercatori guidati dalla direzione Eco-Gozo del Ministero di Gozo stanno testando questa tecnologia, una variante del sistema di irrigazione autoregolante a basso consumo energetico basato sull’argilla (SLECI), sperimentato anche in Portogallo e Marocco.

A SLECI system at work.
Un sistema SLECI al lavoro.
L’iniziativa viene attuata in tre località pilota: la Government Experimental Farm di Xewkija e due campi a Għarb e Xagħra. I ricercatori stanno studiando in particolare due colture essenziali: la vite e gli agrumi.

A Għarb, i ricercatori stanno utilizzando emettitori a basso consumo idrico (che rilasciano meno di 1 litro d’acqua al giorno) per irrigare le viti. A Xagħra, gli agrumi sono irrigati con erogatori ad alto contenuto idrico (che rilasciano meno di 3 litri d’acqua al giorno). Analogamente al sito pilota di Xagħra, a Xewkija le viti sono irrigate con erogatori ad alta portata (con una capacità leggermente inferiore, che rilascia meno di 2,5 litri d’acqua al giorno).

I risultati delle prove iniziali in due siti di Gozo, Għarb e Xagħra, sono incoraggianti. La raccolta dei dati nel terzo sito è ancora in corso. Mentre le rese delle colture con i metodi di irrigazione a goccia SLECI e convenzionali sembrano essere paragonabili, l’utilizzo di acqua con SLECI è chiaramente inferiore. Infatti, i primi dati suggeriscono che l’irrigazione con la tecnologia SLECI richiede circa la metà dell’acqua rispetto all’irrigazione a goccia convenzionale.

The clay elements used in the SLECI irrigation system being tested.
Gli elementi di argilla utilizzati nel sistema di irrigazione SLECI in fase di sperimentazione.

Oltre alla riduzione del consumo d’acqua, i sistemi SLECI eliminano anche gli sprechi di acqua di dilavamento, riducono al minimo l’evaporazione, aiutano a sopprimere la crescita delle erbe infestanti grazie all’erogazione precisa dell’acqua e favoriscono la ritenzione dei nutrienti grazie all’erogazione dell’acqua direttamente alle radici.

Inoltre, una volta installato, il sistema funziona in modo autonomo, fornendo acqua solo quando necessario.

I ricercatori locali stanno testando il sistema SLECI nell’ambito del progetto MED-WET, che a Malta è finanziato dal Consiglio maltese per la scienza e la tecnologia attraverso l’iniziativa PRIMA, sostenuta dall’UE.

Il progetto MED-WET sta anche conducendo test sull’uso di zone umide costruite in Egitto che trattano le acque reflue a scopo di irrigazione e sull’uso di una serra di desalinizzazione solare che utilizza energia rinnovabile per convertire l’acqua salmastra in una nuova fonte di acqua dolce per l’irrigazione. Quest’ultimo progetto è in fase di sperimentazione anche a Gozo.

Il progetto MET-WET si concluderà nell’ottobre 2024.

Questo articolo è stato pubblicato dalla Camera degli scienziati di Malta.

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