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Tecnologia

Bioinformatica: la nuova frontiera che svela i segreti della nostra salute

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La bioinformatica, la scienza che fonde statistica, informatica e biologia molecolare, sta riscrivendo il futuro della ricerca medica e scientifica. Immaginate un mondo dove i dati biologici, raccolti in quantità immense, possano svelare i segreti della nostra salute, predire malattie e guidare la medicina personalizzata. Questa è la rivoluzione della bioinformatica: non solo analisi genetica, ma anche intelligenza artificiale e modelli avanzati per la scoperta di farmaci innovativi. Non si tratta più di gestire solo informazioni: la bioinformatica è diventata il cuore pulsante delle scoperte mediche!

Dai dati genetici alla struttura molecolare, la bioinformatica ci permette di comprendere come queste composizioni influenzano il comportamento degli organismi. Grazie a questa scienza, oggi è possibile creare ipotesi in laboratorio e verificarle in tempi record, accelerando scoperte incredibili. E tutto ha avuto inizio negli anni ’90, con il progetto Human Genome Project. Quest’impresa colossale – la mappatura completa del genoma umano – ha aperto la strada a nuove e inimmaginabili frontiere della medicina e della biologia.

Un genoma è l’intera sequenza di DNA di un organismo, “il progetto della vita” . Per esempio, nelle piante alcuni genomi sono enormi, mentre nei virus sono piccoli ma straordinariamente complessi. Al loro interno, i geni forniscono le istruzioni vitali per far funzionare ogni essere vivente e ne determinano le caratteristiche. Tuttavia, basta una variazione genetica per portare a gravi malattie. Pensate: si stima che tra il 55 e il 65% delle donne con una mutazione nel gene BRCA1 sviluppi il cancro al seno entro i 70 anni.

Oggi, in Europa e anche a Malta, diverse iniziative stanno raccogliendo dati genomici per svelare ulteriori misteri della scienza. Nel Regno Unito, Genomics England ha sequenziato oltre 100.000 genomi di pazienti NHS affetti da malattie rare o cancro, rivelando intuizioni fondamentali su come la genomica possa migliorare la salute pubblica. Anche Malta non è da meno: si sta lavorando su progetti di ricerca per analizzare a fondo i genomi locali, con l’obiettivo di comprendere meglio le caratteristiche genetiche della popolazione.

E la bioinformatica non si ferma alla salute umana! È una risorsa fondamentale in agricoltura, scienze ambientali e biotecnologia, aiutando a migliorare le colture, monitorare la biodiversità globale e persino a tracciare focolai di epidemie. Da semplice strumento per gestire dati, oggi questa disciplina è diventata una colonna portante della biologia moderna, accelerando scoperte senza precedenti.

Jean-Paul Ebejer, professore associato al Centre for Molecular Medicine and Biobanking e al Dipartimento di Intelligenza Artificiale dell’Università di Malta, è uno dei protagonisti di questa rivoluzione. Coordina il programma MSc in Bioinformatics ed è una figura centrale del Bioinformatics Research Group dell’ateneo, contribuendo in prima linea a trasformare queste teorie in realtà.

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Sound Bites

  • Gli scienziati hanno scoperto che la schiuma di acetato di cellulosa (CDA) è il bioplastico con il più rapido tasso di degradazione in ambiente marino. Testato in vasche di acqua salata, questo materiale ha perso il 65-70% della sua massa in 36 settimane, degradandosi 15 volte più velocemente rispetto ad altri bioplastici solidi. Si tratta di una potenziale soluzione al problema dell’inquinamento da plastica usa e getta.
  • Un vaccino mRNA-LNP contro il Clostridioides difficile, una delle infezioni più difficili da trattare, ha mostrato nei modelli animali una protezione significativa sia contro le infezioni primarie che contro le recidive. Questo vaccino innovativo ha stimolato una forte risposta immunitaria, favorendo l’eliminazione del batterio e aprendo la strada ai futuri trial clinici.

Per altre curiosità, sintonizzati su Radio Mocha ogni sabato alle 7.30pm su Radju Malta e il lunedì successivo alle 9pm su Radju Malta 2 https://www.fb.com/RadioMochaMalta/ .

Lo sapevi?

  • Nel 1854, i medici James Bovell ed Edwin Hodder somministrarono trasfusioni di latte ai pazienti, convinti che si trasformasse in globuli bianchi. Solo il primo paziente sopravvisse; gli altri cinque purtroppo non ce la fecero.
  • Uno studio del 2015 ha dimostrato che le persone sono più inclini a salvare il proprio animale domestico rispetto a un estraneo in situazioni di pericolo.
  • I nuotatori sincronizzati a volte usano latte diluito per preparare gli occhi a nuotare senza occhialini.
  • Durante la Seconda guerra mondiale, i norvegesi portavano graffette come simbolo di resistenza anti-nazista.

Per altre curiosità, visita: www.um.edu.mt/think .

Foto: Stock Image

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