L’inflazione continua a diminuire, ma si prevede che rimanga troppo alta per troppo tempo. Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) è determinato a garantire che l’inflazione torni tempestivamente al suo obiettivo di medio termine del 2%.
Al fine di rafforzare i progressi verso l’obiettivo, il 14 settembre il Consiglio direttivo ha deciso di aumentare di 25 punti base i tre principali tassi di interesse della BCE.
Di conseguenza, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali (OMRLT) e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno aumentati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%, con effetto da domani, 20 settembre.
L’aumento dei tassi riflette la valutazione del Consiglio direttivo delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell’inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria.
Sulla base dell’attuale valutazione, il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della BCE abbiano raggiunto livelli che, se mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, contribuiranno in modo sostanziale al tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo.
Le future decisioni del Consiglio garantiranno che i tassi di interesse di riferimento della BCE siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario. Continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello e la durata appropriati della restrizione.
In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo in materia di tassi di interesse si baseranno sulla valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell’inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria.
Il Consiglio osserva che il portafoglio del programma di acquisto di attività si sta riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, poiché l’Eurosistema non reinveste più i pagamenti del capitale dei titoli in scadenza.
Per quanto riguarda il programma di acquisto di emergenza per le pandemie (PEPP), il Consiglio direttivo intende reinvestire i pagamenti in conto capitale dei titoli in scadenza acquistati nell’ambito del programma almeno fino alla fine del 2024. In ogni caso, il futuro roll-off del portafoglio PEPP sarà gestito in modo da evitare interferenze con l’appropriato orientamento di politica monetaria.
Il Consiglio continuerà ad applicare la flessibilità nel reinvestimento dei rimborsi in scadenza nel portafoglio PEPP, al fine di contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria legati alla pandemia.
Poiché le banche stanno rimborsando gli importi presi in prestito nell’ambito delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine, il Consiglio valuterà regolarmente come le operazioni di prestito mirate e il loro continuo rimborso stiano contribuendo all’orientamento della politica monetaria.
Il Consiglio è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del suo mandato per assicurare che l’inflazione ritorni all’obiettivo del 2% nel medio termine e per preservare il buon funzionamento della trasmissione della politica monetaria.
Inoltre, lo Strumento di protezione della trasmissione è disponibile per contrastare dinamiche di mercato ingiustificate e disordinate che rappresentano una seria minaccia per la trasmissione della politica monetaria in tutti i Paesi dell’area dell’euro, consentendo così al Consiglio direttivo di adempiere più efficacemente al proprio mandato di stabilità dei prezzi.
Operazioni monetarie della BCE
L’11 settembre la BCE ha annunciato l’operazione MRO di sette giorni. L’operazione è stata condotta il 12 settembre 2023 e ha raccolto offerte da controparti idonee dell’area dell’euro per 3.966 milioni di euro, 20 milioni di euro in più rispetto alla settimana precedente.
L’importo è stato interamente assegnato a un tasso fisso equivalente al tasso MRO prevalente del 4,25%, in conformità con l’attuale politica della BCE.
Il 13 settembre la BCE ha condotto un’operazione di finanziamento in dollari a sette giorni attraverso prestiti garantiti in collaborazione con la Federal Reserve statunitense. L’operazione ha raccolto offerte per 234,50 milioni di dollari, che sono state interamente assegnate al tasso fisso del 5,59 per cento.
Durante la settimana in esame, i partecipanti alla terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine da 6 a 10 hanno avuto la possibilità di terminare o ridurre il loro ammontare in essere prima della scadenza. Di conseguenza, il 27 settembre 2023 verrà rimborsato un totale di 34.230,57 milioni di euro.
Mercato nazionale dei Buoni Ordinari del Tesoro
Sul mercato primario nazionale dei Buoni Ordinari del Tesoro, il Tesoro ha invitato a presentare offerte per Buoni a 91 giorni con valore di regolamento 14 settembre 2023 e scadenza 14 dicembre. Sono state presentate offerte per 157,68 milioni di euro e il Tesoro ha accettato 17,68 milioni di euro.
Poiché nel corso della settimana sono scaduti 44,38 milioni di euro, il saldo dei Buoni Ordinari del Tesoro è diminuito di 26,70 milioni di euro, attestandosi a 589,61 milioni di euro.
Il rendimento dell’asta dei Buoni a 91 giorni è stato del 3,30%, con un aumento di 90,10 punti base rispetto alle offerte di analoga durata emesse il 7 settembre 2023, pari a un prezzo di 99,1712 euro per 100 euro nominali.
Durante la settimana non ci sono state contrattazioni alla Borsa di Malta.
Ieri il Tesoro ha invitato a presentare offerte per i titoli a 92 e 274 giorni con scadenza rispettivamente il 21 dicembre 2023 e il 20 giugno 2024.
Il rapporto è redatto dall’Ufficio operazioni monetarie e gestione delle garanzie della Banca centrale di Malta.