martedì, Maggio 21, 2024
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I titoli azionari sono in rialzo, ma i prezzi del petrolio scivolano

I mercati azionari hanno perlopiù prolungato il rally di Capodanno mercoledì, ma i prezzi del petrolio sono scesi ulteriormente mentre gli investitori soppesavano le mosse di riapertura della Cina contro l’aumento dei casi di COVID.

I prezzi dell’oro hanno raggiunto il livello più alto da giugno, a 1.865,12 dollari (11.202 euro) l’oncia, mentre gli operatori cercavano sicurezza nel tradizionale bene rifugio. 

I prezzi del greggio sono crollati del 2,6%, dopo il crollo di oltre il 4% di martedì, anche a causa di un inverno europeo mite e di una ripresa del dollaro che rende il greggio più costoso per i detentori di altre valute.

Come ha dichiarato Warren Patterson di ING Groep: 

L’aumento delle infezioni cinesi da COVID potrebbe pesare sulla domanda nell’immediatoWarren Patterson at ING Groep

Ha aggiunto che le prospettive a lungo termine rimangono migliori grazie alla ripresa della crescita.

L’uscita della Cina da quasi tre anni di zero-COVID è stata accolta con grande favore, ma la velocità con cui le autorità hanno eliminato le restrizioni ha portato a un’esplosione di casi in tutto il Paese, colpendo nuovamente l’attività economica.

Gli analisti hanno detto che le preoccupazioni per l’impatto dell’epidemia di massa si contrappongono all’ottimismo per le prospettive a lungo termine, quando le infezioni si ridurranno e le imprese ripartiranno.

Hong Kong ha guidato i rialzi del mercato azionario mercoledì, mentre Shanghai ha registrato il secondo giorno consecutivo di guadagni. Tokyo ha subito un forte calo nel primo giorno di contrattazioni dell’anno, con gli esportatori giapponesi che continuano a essere colpiti dalla ripresa dello yen.

L’Europa ha messo a segno un rally martedì, in vista della riapertura di Wall Street mercoledì e dei verbali della riunione politica di dicembre della Federal Reserve, in cui la banca centrale statunitense ha rallentato il ritmo dei rialzi dei tassi d’interesse ma ha segnalato che i costi di finanziamento saranno più alti del previsto.

La notizia ha fatto fallire il rally pre-natalizio dei mercati mondiali e i verbali saranno analizzati alla ricerca di indizi sui piani dei responsabili politici per la riunione di questo mese.

Vi è un ampio consenso sul fatto che le misure di inasprimento della Fed per domare l’inflazione in crescita vertiginosa porteranno gli Stati Uniti in recessione, mentre il capo del Fondo Monetario Internazionale ha avvertito che un terzo dell’economia globale si contrarrà quest’anno.

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