Malta sta crescendo a un ritmo sei volte più veloce rispetto alla media dell’eurozona! Un dato che brilla nel cupo scenario europeo delineato dal World Economic Outlook
del Fondo Monetario Internazionale (IMF). L’IMF, famoso per chiamare le cose col proprio nome, non lascia dubbi: se l’economia di un Paese è in crisi, questo rapporto non addolcisce la pillola. Un pollice verso dall’IMF può far crollare gli investimenti e allontanare investitori vecchi e nuovi. Ma un giudizio positivo… beh, quello è il segnale che fa entrare capitali e investimento diretto straniero.
Mentre il resto dell’Europa si prepara a un altro anno difficile, con la Germania e altre grandi economie in sofferenza, Malta smentisce ogni previsione negativa. Quest’anno il tasso di crescita economica è del 5%, mentre per il 2025 è previsto al 4%. La nostra economia cresce sei volte più della media eurozona nel 2024, e sarà tre volte più veloce l’anno prossimo. Ma non è questione di fortuna: la nostra economia, resiliente e vivace, sta vincendo contro ogni previsione negativa.
Cosa c’è alla base di questa eccezionale capacità di sfidare le avversità economiche? Due fattori: un governo Labour competente e una forza lavoro instancabile. Certo, non sempre è stato così. Chi si ricorda la crisi economica mondiale del 2007-2009 sa bene com’erano le cose. Con il Partito Nazionalista al governo, i prezzi di acqua e elettricità schizzarono alle stelle, il carburante era carissimo, l’inflazione galoppava, i salari fermi. La situazione era pesante per aziende e famiglie, per usare un eufemismo.
Poi, nel 2013, con l’arrivo del governo Labour guidato da Joseph Muscat, la musica cambiò: il clima di fiducia risalì, il business rifiorì, si crearono migliaia di posti di lavoro. Gli investimenti stranieri decollarono, e il turismo si trasformò in una miniera d’oro. E proprio quando sembrava che tutto andasse per il meglio, è arrivato il COVID. Una crisi economica globale che ha messo in ginocchio anche le potenze più grandi. Ma non Malta. Non è stato per fortuna, e sicuramente non è stato un caso.
Con Robert Abela al timone, Malta ha tenuto la barra dritta: il governo ha coperto i salari, ha sostenuto le aziende, grandi e piccole, e ha mantenuto l’economia in vita. Pochi mesi dopo la fine della pandemia, Malta era già in piena ripresa. E poi, quando sembrava che nulla potesse più fermarci, ecco che scoppia una guerra nel cuore dell’Europa. Inflazione alle stelle, prezzi del carburante impazziti, aziende che chiudono in tutta Europa. Ma non qui. Il governo Labour, determinato a tenere Malta fuori dai flutti, ha introdotto sussidi per tenere bassi i prezzi del carburante e il programma Stabbiltà
per arginare l’inflazione. E ha funzionato.
Ora l’IMF ci conferma che nel 2025 Malta registrerà la crescita economica più alta di tutta l’eurozona. Essere orgogliosi è dir poco! Questo è il valore di avere una guida stabile e competente. Basta fare un confronto tra il periodo 2007-2009 e la situazione odierna, con le prospettive per il 2025 ben chiare. La realtà parla da sola: la competenza economica fa davvero la differenza. Ora, con uno dei bilanci più forti dell’UE, il prossimo obiettivo è trasformare la competenza economica del Labour in una qualità della vita ancora migliore per tutti i maltesi. C’è ancora molto da fare. Ma il Labour è il partito che sa come farlo.
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