Warren Buffett, il leggendario “Oracolo di Omaha”, ha fatto di nuovo parlare di sé. Ma questa volta non per una delle sue celebri mosse geniali, bensì per una scelta che ha lasciato sbalorditi analisti e investitori di tutto il mondo. Mentre l’economia statunitense continua a raggiungere picchi straordinari e il mercato azionario segna record senza precedenti, il colosso finanziario di Buffett, Berkshire Hathaway (BHK), ha accumulato un impressionante gruzzolo di contanti: oltre 325 miliardi di dollari. Contanti che giacciono inutilizzati, producendo solo interessi giornalieri.
E non è tutto. Buffett ha ridotto drasticamente la sua partecipazione in Apple, uno dei pilastri del mercato tech globale, da 174 miliardi a 69 miliardi di dollari. Una decisione sorprendente, considerando che Apple, nonostante qualche difficoltà in Cina, ha registrato un utile netto di 14,7 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2024 e un incremento del 25% nel valore delle sue azioni dall’inizio dell’anno.
“È difficile dire cosa abbia scioccato di più: la montagna di contanti o l’uscita parziale da Apple”
, scrive Andreas Weitzer, esperto indipendente. Ma dietro queste scelte si cela il mistero di una strategia complessa che pochi riescono a decifrare.
La cautela di Buffett, forse, nasconde una visione a lungo termine, una mossa calcolata in vista delle elezioni presidenziali americane. Non è passato inosservato il fatto che Buffett, storicamente vicino ai Democratici, questa volta abbia evitato di schierarsi, sollevando dubbi e speculazioni. Forse temeva ripercussioni da parte dei repubblicani o forse, a 94 anni, sta semplicemente concentrando ogni energia sulla protezione della sua eredità: il successo di BHK.
A oggi, BHK vanta una capitalizzazione di mercato di 958 miliardi di dollari, superando del 52% il valore contabile dei suoi beni principali. Un dato che testimonia la fiducia degli investitori nella capacità di Buffett di creare valore, nonostante la sua avversione per i dividendi e la recente decisione di interrompere il riacquisto delle azioni. Un dettaglio che ha fatto sorgere un’altra domanda inquietante: Buffett crede che anche le azioni del suo impero siano sopravvalutate?
L’approccio di Buffett non si limita alle azioni pubbliche, il cui valore complessivo ammonta a 267 miliardi di dollari. Il cuore di BHK risiede nelle sue imprese private: BH Energy, un colosso nel settore energetico; BNSF, una delle maggiori compagnie ferroviarie cargo; e la più grande compagnia di assicurazioni degli Stati Uniti, con asset che raggiungono i 950 miliardi di dollari. È proprio grazie alle riserve assicurative che Buffett ha finanziato molti dei suoi investimenti, sfruttando una sorta di credito interno di quasi 200 miliardi di dollari.
La drastica riduzione delle azioni Apple ha scatenato un’ondata di teorie. Alcuni sostengono che Buffett non sia mai stato un grande fan del settore tecnologico e che abbia investito in Apple solo in ritardo rispetto al mercato. Altri ipotizzano che la decisione sia stata motivata da ragioni fiscali, considerando che la vendita ha comportato un’imposta sulle società di ben 20 miliardi di dollari, un record che lo ha consacrato come il maggiore contribuente dell’anno.
Tuttavia, Buffett ha rassicurato che la scelta non implica un giudizio negativo sulle prospettive finanziarie di Apple, che con 69 miliardi di dollari rappresenta ancora la sua maggiore partecipazione. Ma, per un investitore prudente come lui, il rapporto prezzo/utili di 34 di Apple potrebbe essere stato un rischio eccessivo rispetto ai suoi tradizionali standard.
L’inattività recente di Buffett sul fronte degli investimenti potrebbe essere la preparazione per qualcosa di più grande: forse una transizione pianificata per garantire un passaggio di consegne sicuro al futuro management di BHK. Qualunque sia la motivazione, il messaggio per i piccoli investitori è chiaro: i mercati sono pericolosamente instabili, e quello che oggi sale, domani potrebbe crollare.
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