Lunedì sarà il grande giorno del Bilancio a Malta! Il governo, attraverso il ministro delle Finanze, svelerà le previsioni di entrate e spese pubbliche per il 2025. Ma cosa significa davvero il bilancio per noi? E, soprattutto, sarà un semplice elenco di numeri o un piano con obiettivi concreti e misurabili?
Quando parlo di bilancio nel contesto di un’azienda privata, affermo che, nonostante sia il direttore finanziario a presentarlo al consiglio di amministrazione, i responsabili finanziari si limitano a raccogliere e mostrare i dati. Questo, prevedibilmente, suscita reazioni infastidite dai contabili e commenti pungenti da chi lavora negli altri dipartimenti.
Ma sostengo anche che una stima di entrate e spese senza un’analisi degli scenari economici, macro e micro, senza un elenco di ipotesi su cui si basano i numeri, senza una dichiarazione chiara degli obiettivi aziendali e un piano d’azione su come verranno generati i ricavi e come saranno investiti, non è affatto un bilancio. È solo un insieme di cifre, senza alcun legame con la realtà.
Credo fermamente che questa logica debba valere anche per il bilancio presentato in parlamento. Non può limitarsi a una lista di obiettivi numerici senza una spiegazione completa di ciò che ogni ministero intende realizzare con le risorse messe a disposizione. “È necessario che ci sia un impegno per il futuro”
e non una semplice elencazione dei successi passati, dato che un bilancio, per definizione, è orientato al futuro.
Quando si analizza un bilancio, occorre quindi spingersi oltre i numeri e cercare di valutare i risultati attesi da queste risorse pubbliche, che altro non sono che i nostri soldi.
Ma c’è un altro aspetto importante da considerare: la distinzione tra input, output e risultati. Il governo dovrebbe concentrarsi sui risultati, anche se spesso vengono ignorati. Pensiamo alla sanità: ci dicono quanto si spende per l’Ospedale Mater Dei o per i servizi di assistenza primaria. Ma questi sono solo input, dati grezzi. Ci dicono quanti pazienti sono stati curati al Mater Dei; si tratta di output, ma ancora una volta, senza un significato reale.
Ciò che conta in un bilancio sanitario non è il denaro speso o il numero di interventi chirurgici. “La vera domanda è: i maltesi stanno diventando più sani?”
Se il numero di interventi chirurgici raddoppia, ma aumentano le malattie respiratorie a causa dell’inquinamento derivato dai cantieri e dal traffico, allora non stiamo davvero raggiungendo il nostro obiettivo. L’obiettivo ultimo del Ministero della Salute, infatti, è una popolazione più sana. E lo stesso principio vale per tutti gli altri ministeri.
Lunedì, quindi, non mi soffermerò su quali bonus verranno distribuiti o su eventuali modifiche alle aliquote fiscali, ma guarderò a quali settori saranno investiti per promuovere la crescita economica. Mi interessa capire quali misure saranno adottate per migliorare lo stile di vita dei maltesi, come i giovani verranno preparati per essere cittadini responsabili, quali opportunità verranno date per il tempo libero e quali iniziative saranno lanciate per rendere il nostro ambiente più sostenibile.
Foto: Chris Sant Fournier