Sale a quota 86 il numero di vittime della Chiesa nel biennio 2020-2021 secondo il primo Report sulla rete territoriale di Servizi diocesani e interdiocesani per la Tutela dei minori e delle persone vulnerabili della CEI
.
I casi segnalati, anche per fatti riferiti al passato, riguardano 89 persone,
di cui 61 tra i 10-18 anni, 16 over 18 anni (considerato adulto vulnerabile) e 12 under 10 anni”.
Negli ultimi venti anni sono stati aperti nella sede della Congregazione per la Dottrina della Fede trasmessi dall’Italia 613 i fascicoli. Lo ha rivelato il segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi
, nella conferenza stampa per la presentazione del Report.
Parlando dei casi segnalati Monsignore Baturi ha affermato che la maggior parte riguarda “linguaggi inappropriati” e “toccamenti”, ma ci sono numeri spaventosamente alti anche per “molestie sessuali“, “rapporti sessuali” ed “esibizione di pornografia
“.
Secondo il rapporto “il profilo dei 68 presunti autori di reato evidenzia soggetti di età compresa tra i 40 e i 60 anni all’epoca dei fatti, in oltre la metà dei casi. Il ruolo ecclesiale ricoperto al momento dei fatti è quello di chierici, a seguire di laici, infine di religiosi. Tra i laici
emergono i ruoli di insegnante di religione, sagrestano, animatore di oratorio o grest, catechista e responsabile di associazione”.
Ai presunti autori degli abusi, vengono proposti percorsi di riparazione, responsabilizzazione e conversione, compresi l’inserimento in “comunità di accoglienza specializzata” e percorsi di “accompagnamento psicoterapeutico
“.
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