È stata firmata da Alexander Lukashenko una legge che introduce la pena di morte per “alto tradimento”, un procedimento che colpisce funzionari dello stato e militari. Una scelta che ha giustificato come semplici “modifiche ai codici di responsabilità penale“.
Attualmente la Bielorussia è l’unico paese Europeo
in cui non è stato abolito questo procedimento, anzi, parrebbe una mossa strettamente legata al clima di tensione che si respira a più di un anno dall’inizio della guerra.
La scelta di voler colpire in questo modo coloro che vengono etichettati come “traditori dello Stato” ha l’aria di essere una misura preventiva che non dia la possibilità di riemulare casi analoghi a quelli accaduti in Russia, che hanno spesso compromesso la riservatezza di dati e comunicazioni strettamente legate al Cremlino
, il quale proprio per questa dispersione, è risultato spesso meno efficiente di quanto fosse sempre stato ritenuto.