Un grido d’allarme scuote Gozo: il futuro di Fort Chambray, gioiello storico dell’isola, sembra appeso a un filo. Sabato, l’associazione degli studenti di storia dell’Università di Malta ha lanciato accuse pesanti, definendo “privo di fondamento
” il tentativo del ministro della Cultura di giustificare il controverso progetto come un ritorno alla visione storica dei Cavalieri di San Giovanni.
“È impossibile credere che i progettisti del forte avessero mai immaginato hotel, bar e altre strutture commerciali in una città fortificata”
hanno dichiarato gli studenti in un comunicato, sostenuto da ben nove altre associazioni studentesche. Le parole arrivano in risposta al progetto, recentemente approvato dall’Autorità per la Pianificazione, che prevede la demolizione delle caserme britanniche per spostarle altrove e fare spazio a un lussuoso complesso residenziale e alberghiero.
La proposta ha scatenato una valanga di proteste. Organizzazioni prestigiose come Din l-Art Ħelwa – Għawdex, Wirt Għawdex, Għawdix e Moviment Graffitti hanno accusato l’Autorità per la Pianificazione di agire con “una fretta ingiustificata nel raccomandare la distruzione e lo sviluppo
” di un sito tanto importante.
In una dichiarazione incisiva, la Malta Historical Society ha demolito le argomentazioni del ministro: “Affermare che questo progetto si allinei alla visione storica dei Cavalieri è semplicemente assurdo. Se applicassimo questa logica a ogni sito storico di Malta, sarebbe il caos. Fort St Angelo andrebbe smantellato per riportarlo al suo stato medievale, e le decorazioni di San Giovanni Co-Cattedrale dovrebbero sparire per rispettare l’austerità originale.”
Ma le preoccupazioni non si fermano al passato. L’impatto sul futuro è devastante, come avvertono gli studenti: “Le generazioni future di studenti di storia e architettura non potranno mai studiare questi luoghi per il loro valore culturale e strutturale. I gozitani perderanno un pezzo della loro anima, e i turisti saranno accolti non più da una fortificazione iconica, ma da una torre di cemento.”
“La nostra storia non è una semplice attrazione turistica o uno strumento politico da piegare alle convenienze del momento. È la nostra identità collettiva, e ogni volta che un pezzo di essa viene distrutto, perdiamo qualcosa di noi stessi.” Un messaggio potente e commovente, che chiama all’azione per salvare il cuore storico di Gozo.
Foto: Facebook/Daniel Cilia