Immagina di avere il potere di ridurre i rischi di un portafoglio d’investimenti con un semplice trucco. Eppure, nonostante decenni di ricerche e prove inconfutabili, molti ignorano ancora il segreto più importante: diversificare. Troppo spesso, i consulenti finanziari si trovano di fronte a portafogli con scarsa varietà o, peggio, dominati da un singolo asset. “Un mix di obbligazioni e azioni è il primo passo per costruire una strategia vincente”
, sottolineano gli esperti.
Ma come si misura realmente la diversificazione? Qui entra in gioco il coefficiente di correlazione, uno strumento statistico spesso trascurato ma di importanza cruciale. “Se due asset si muovono sempre insieme, avranno una correlazione perfetta di +1. Se invece i loro rendimenti non hanno alcuna relazione, la correlazione sarà -1”
. L’obiettivo? Scegliere asset che non si muovano in perfetta sintonia per ridurre al minimo i rischi.
Storicamente, obbligazioni e azioni hanno mostrato correlazioni favorevoli, rendendole un’accoppiata ideale per diversificare. Tuttavia, immaginare che queste correlazioni rimangano costanti nel tempo è un errore fatale
. Le correlazioni possono cambiare rapidamente, influenzate da variabili macroeconomiche come l’incertezza sui tassi di interesse.
Secondo dati di Morningstar, dal 1960 la correlazione tra azioni e obbligazioni è stata mediamente di 0,10. Ma nel 2022, anno di sconvolgimenti globali, questa correlazione è aumentata drasticamente. L’invasione russa dell’Ucraina ha innescato una crisi delle forniture e un’inflazione vertiginosa. Le economie, già provate dalla pandemia di COVID-19, hanno subito nuovi colpi. “Le banche centrali hanno risposto con politiche monetarie più rigide, ma azioni e obbligazioni hanno sofferto insieme, offrendo pochi benefici ai portafogli non coperti”.
Questa impennata nella correlazione tra asset dimostra che, nei momenti di volatilità, una strategia un tempo diversificata potrebbe non esserlo più. Per ridurre ulteriormente il rischio, gli investitori potrebbero ampliare gli orizzonti considerando asset alternativi, come le materie prime, che spesso si muovono in modo indipendente dai mercati tradizionali
.
Gestire un portafoglio non è mai un’operazione da compiere e dimenticare. “La gestione deve essere continua, sia per i consulenti che per i clienti. È essenziale analizzare regolarmente le correlazioni per garantire che il portafoglio rimanga diversificato e in linea con gli obiettivi d’investimento”, avverte Andrew Muscat, senior client manager presso Curmi & Partners Ltd.
Nonostante la crescente popolarità delle piattaforme di trading a basso costo, manca un elemento cruciale: l’esperienza e il consiglio umano. “La consulenza esperta può fare la differenza per una gestione del rischio più efficace”
, sottolinea Muscat.
Nota: Le informazioni contenute in questo articolo sono fornite esclusivamente a scopo informativo e non costituiscono un consiglio d’investimento, né un’offerta di acquisto o vendita di strumenti finanziari.
Curmi & Partners Ltd è membro della Malta Stock Exchange e autorizzato dalla MFSA a fornire servizi d’investimento.
Foto: Shutterstock.com