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Malta

Competenze digitali in crisi: studenti maltesi sotto la media globale

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Gli studenti maltesi arrancano nel mondo digitale! Un nuovo studio internazionale svela che i nostri ragazzi sono sotto la media globale sia nel pensiero computazionale che nell’alfabetizzazione informatica. Non solo, ma il divario tra chi eccelle e chi fatica è il più ampio tra tutti i paesi partecipanti. Questo significa che mentre alcuni giovani si destreggiano con abilità nelle soluzioni digitali, altri non riescono nemmeno a comprendere i concetti base. Un quadro preoccupante che ci pone davanti a un interrogativo urgente: siamo davvero pronti per il futuro tecnologico?

L’indagine International Computer and Information Literacy Study (ICILS)  ha coinvolto oltre 3.100 studenti di terza media, provenienti da 42 scuole maltesi e goziane. Insieme a loro, anche studenti di altre 33 nazioni hanno partecipato a questo test globale. I risultati? Deludenti. Malta si posiziona al 21° posto per alfabetizzazione digitale e scende ancora più in basso nel pensiero computazionale, superando solo Croazia, Serbia e Uruguay.

Ma il vero shock arriva quando si analizzano i dettagli: “Uno studente maltese su cinque non riesce nemmeno a riconoscere la logica dietro i concetti computazionali fondamentali” , si legge nel rapporto. Una percentuale più che doppia rispetto alla media globale! E mentre il 2% degli studenti dimostra un’eccellente alfabetizzazione informatica, appena il 4% eccelle nel pensiero computazionale, due punti sotto la media internazionale.

Il divario tra studenti delle scuole pubbliche e private è abissale. Gli alunni delle scuole statali sono in grande difficoltà, con punteggi significativamente inferiori alla media mondiale. Anche gli studenti delle scuole religiose arrancano nel pensiero computazionale. Solo nelle scuole private i risultati raggiungono livelli accettabili, paragonabili agli standard internazionali.

Nonostante ciò, Malta continua a investire nell’istruzione, con il 5,4% del PIL destinato al settore nel 2022, tra i più alti dei paesi partecipanti. Ma tutto questo è sufficiente? Jude Zammit, direttore generale del Ministero dell’Istruzione, rimane positivo: “I risultati sono misti, ma promettenti”, afferma. “È un’opportunità per migliorare i curricula legati al pensiero computazionale” .

Foto: Matthew Mirabelli

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