Il consiglio comunale di Paola ha nuovamente alzato la voce contro un progetto che potrebbe cambiare per sempre il panorama della città: la costruzione del primo crematorio di Malta, pianificato su un terreno privato a pochi passi dal cimitero di Addolorata. Con un colpo di scena, il comune ha deciso di ribadire la sua formale opposizione, già presentata nel 2021, e di far sentire forte il proprio dissenso.
Durante una riunione d’urgenza, il consiglio ha chiamato in causa il suo architetto, Jesmond Mugliett
, lo stesso che tre anni fa aveva presentato la prima opposizione. Venerdì scorso, il comune ha presentato ufficialmente l’obiezione all’applicazione PA/05280/21, lasciando intendere che la battaglia è tutt’altro che finita.
Il progetto ha scatenato nuove polemiche dopo che il Times of Malta ha rivelato come il primo crematorio dell’isola potrebbe vedere la luce in tempi molto brevi. Johann Camilleri, a capo dell’azienda dietro il progetto, ha dichiarato che il piano originale, presentato tre anni fa, sta subendo una riduzione. “Abbiamo deciso di ridimensionare il progetto, passando da una superficie di 700 metri quadrati a 500, rispettando così le nuove politiche,”
ha affermato Camilleri. Il nuovo piano, ha aggiunto, verrà consegnato all’Autorità di Pianificazione entro la fine di ottobre.
Ma nonostante le modifiche, il comune di Paola non ha alcuna intenzione di indietreggiare. In una dichiarazione ufficiale, ha chiarito che la sua posizione rimane immutata dal 2021. “Le normative per la costruzione del crematorio sono state scritte in un modo che sembra avvantaggiare l’unica domanda attualmente in sospeso,”
ha accusato il consiglio, richiedendo che la decisione finale non si basi esclusivamente su questa domanda preliminare.
Il comune, inoltre, ha ribadito la necessità di condurre studi approfonditi, inclusa una valutazione dell’impatto ambientale. Ha evidenziato che il sito proposto viola numerose normative dell’Autorità di Pianificazione, facendo parte di una Bird and Wild Rabbit Protection Zone
e rientrando in un’area agricola.
E non è tutto: il comune ha sottolineato che l’area individuata per il crematorio è l’ingresso principale del cimitero, attraverso il quale passano quotidianamente numerose persone in lutto. “Non ci sono sufficienti informazioni riguardo le emissioni che saranno prodotte dal crematorio e il loro impatto sui residenti delle zone limitrofe,” ha dichiarato il consiglio, esprimendo preoccupazioni per la salute pubblica.
In una mossa strategica, il consiglio ha promesso di coinvolgere anche i comuni vicini – Tarxien, Santa LuÄ‹ija, Luqa e Marsa
– affinché anche loro si uniscano all’opposizione, creando una vera e propria rete di resistenza contro il progetto.
La discussione sulla cremazione a Malta è una storia che si trascina da tempo. Anche se il paese ha legalizzato la cremazione nel 2019, permettendo i servizi crematori nei cimiteri esistenti, è stato solo nel 2022 che è stato approvato il Cremation Act, legalizzando crematori autonomi. Nonostante ciò, solo di recente il ministro della Pianificazione, Clint Camilleri
, ha dato il via libera definitivo alle linee guida che permetteranno alle famiglie maltesi di scegliere finalmente la cremazione come opzione.
Foto: Planning Authority