Le ondate di calore a Malta stanno diventando sempre più insopportabili, minacciando di trasformare l’isola in un vero e proprio deserto! La siccità ormai è costante, e l’agricoltura sta soffrendo enormemente. Ma ciò che davvero colpisce è il fatto che Malta, seppur piccola, non è affatto immune ai drammatici cambiamenti climatici che stanno riscrivendo le regole del pianeta. Sì, anche qui l’impatto del cambiamento climatico sta mostrando il suo lato peggiore, e il futuro non promette nulla di buono.
Le statistiche sono scioccanti: negli ultimi 70 anni, la temperatura media massima è aumentata di 1,54°C, mentre le precipitazioni sono crollate di 1,90mm. E, come se non bastasse, i giorni con temporali sono aumentati di quasi 9 giorni l’anno! Insomma, il clima maltese sta diventando sempre più imprevedibile e spietato. E non parliamo solo di terraferma: il Mar Mediterraneo si sta riscaldando del 20% più velocemente rispetto alla media globale! Si prevede che un aumento delle temperature globali tra i 2°C e i 4°C potrebbe ridurre le precipitazioni del 30% nel sud Europa.
Ma gli effetti di questo disastro climatico non sono solo numeri: stanno già influenzando la vita quotidiana sull’isola. La qualità della vita e la salute dei maltesi sono in pericolo, specialmente gli anziani e chi soffre di patologie pregresse. “Le ondate di calore sempre più intense stanno mettendo a dura prova l’agricoltura, e gli effetti sulla salute pubblica sono già evidenti
” affermano gli esperti. Il settore turistico, motore economico di Malta, potrebbe subire un duro colpo: i turisti, attratti da sole e spiagge, potrebbero ritrovarsi a dover affrontare temperature insopportabili proprio nei mesi di punta.
La verità è che Malta deve prendere misure concrete per affrontare il cambiamento climatico. Sebbene sia una piccola nazione, gli stessi fattori che contribuiscono al riscaldamento globale altrove sono presenti anche qui, anche se su scala ridotta. Uno dei principali problemi? “Nonostante un sole splendente tutto l’anno, Malta continua a dipendere dai combustibili fossili importati, contribuendo all’emissione di gas serra come la CO2
” spiegano gli esperti. Il settore dei trasporti, con un numero elevato di veicoli privati e un sistema di trasporto pubblico poco efficiente, aggrava ulteriormente la situazione.
L’urbanizzazione ha trasformato Malta in un’isola di calore, con le aree urbane molto più calde rispetto alle zone rurali, riducendo drasticamente la vegetazione che potrebbe aiutare a regolare il clima. Eppure, anche se il danno climatico è già parzialmente irreversibile, ci sono ancora possibilità di agire, di proteggere ciò che resta e di migliorare la qualità della vita attraverso strategie di mitigazione e adattamento.
Guardiamo al passato. Malta, solo 30 anni fa, era un’isola diversa: “I maltesi si spostavano a piedi o in bicicletta tra i villaggi, con campi aperti e spazi per giocare” ricordano gli abitanti più anziani. L’agricoltura era forte, e il cibo locale abbondante. E ora? I cambiamenti sono stati rapidi e devastanti. “Se avessimo saputo allora cosa ci aspettava, avremmo agito diversamente?” è la domanda che tutti ci dovremmo porre.
Per immaginare i futuri possibili, l’esperienza “EY Four Futures” ci offre una visione unica e innovativa, portandoci in un viaggio tra quattro futuri radicalmente diversi, ognuno dei quali dipende dalle scelte sostenibili che possiamo fare oggi. Questa esperienza sarà protagonista alla conferenza “Future Realised” del 2024 di EY Malta, che si terrà il prossimo mese.
Therese Galea e Lushano Myburgh sono membri del team di consulenza economica e sostenibilità di EY.
Foto: [Archivio Times of Malta]