Il 21 settembre 2024 sarà una data storica: Malta celebra i 60 anni dall’Indipendenza, un compleanno più prezioso di tutti i secoli passati messi insieme. Per la prima volta nella sua lunga storia, il destino della nazione si trovò saldamente nelle mani dei suoi cittadini. La lunga ombra del colonialismo, quel giogo oppressivo che permetteva a una nazione ‘superiore’ di controllarne un’altra considerata ‘inferiore’, era finalmente svanita.
Prince Philip prese parte alla cerimonia dell’Indipendenza in rappresentanza della Corona britannica.
Ma ciò che ancora oggi sconvolge è vedere i nostalgici del passato, coloro che continuano a piangere i “bei tempi andati” quando eravamo sotto
il dominio dei nostri padroni biondi. Padroni di cui eravamo servi nella nostra stessa terra. Dove è finito l’orgoglio? Dove la dignità di popolo?
L’indipendenza ha portato una governance perfetta? Assolutamente no. Ma non baratterei mai e poi mai l’autocrazia locale, con tutte le sue mancanze, per una schiavitù straniera, per quanto possa essere mascherata da benevolenza.
Le celebrazioni per l’Indipendenza, che si svolsero davanti al Palazzo di Valletta, furono solenni e allo stesso tempo gioiose, cariche di emozione ma anche di decoro, come si addice a un evento di tale portata. Solo qualche voce stonata, pochi individui incapaci di comprendere la sacralità del momento, cercarono di disturbare l’atmosfera. Eppure, è curioso notare che le fotografie di quell’evento memorabile, con Giorgio Borg Olivier che brandisce i documenti dell’Indipendenza, sono rare e ripetitive.
In modo curioso, sono a conoscenza di una sola collezione di cartoline commemorative dell’Indipendenza, pubblicata da J.M. Cordina del Cinecord Lab di Paola. Si tratta di una serie di 16 immagini che ritraggono edifici simbolo illuminati a festa. Cordina non è noto nel panorama editoriale principale, e credo che la sua collezione sia una rarità. Se qualcuno ha informazioni su di lui, sarei grato di riceverle.
La Import and Export House
pubblicò cartoline raffiguranti il nuovo stemma della nazione indipendente.
Nella suggestiva cornice dell’arena di Floriana, i colori maltesi sventolavano fieramente, dando vita a un momento che resterà indelebile nella memoria collettiva.
L’aeroporto civile di Luqa, così come numerosi altri luoghi iconici come il Molo di Lascaris e le porte e bastioni di Senglea, furono avvolti da un gioco di luci abbagliante che trasformò Malta in uno spettacolo vivente di libertà e orgoglio nazionale.
Foto: Collezione dell’autore