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video fake pro-Russia: nuova minaccia sulle elezioni Usa

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L’intelligence americana ha lanciato l’allarme: dietro un video falso che circola sul web, con un uomo che sostiene di aver votato più volte, ci sarebbe la mano della Russia. Si tratta di un attacco mirato, una delle ultime tattiche di disinformazione del Cremlino per gettare ombre sulle elezioni negli Stati Uniti, ormai agli sgoccioli.

Gli USA, infatti, sono in massima allerta, pronti a contrastare quella che temono sarà un’ondata di menzogne e manipolazioni orchestrate dai gruppi vicini al Cremlino. In una corsa serrata come quella tra Donald Trump, il candidato repubblicano, e Kamala Harris, vicepresidente democratica, ogni colpo basso può fare la differenza.

Brad Raffensperger, segretario di Stato della Georgia e massimo responsabile elettorale in uno degli stati chiave, ha puntato il dito contro un video in cui un presunto immigrato haitiano sostiene di aver votato più volte per Harris, definendolo un esempio di “disinformazione mirata” .

Nel video incriminato, l’uomo, con un tono artificiale e freddo, dichiara: “Siamo di Haiti. Siamo arrivati in America sei mesi fa e abbiamo già la cittadinanza americana: stiamo votando Kamala Harris”.

Raffensperger non ha dubbi e parla di un video “evidentemente falso”, opera, secondo lui, di “fabbriche di troll russe” . Intanto, fonti dell’intelligence statunitense confermano che dietro il video ci sarebbero “attori d’influenza russi”.

In una dichiarazione congiunta, l’Ufficio del Direttore dell’Intelligence Nazionale, l’FBI e l’Agenzia per la Sicurezza Informatica e delle Infrastrutture hanno affermato che questa azione rientra in un “ampio sforzo di Mosca per sollevare dubbi infondati sull’integrità delle elezioni americane e alimentare le divisioni tra gli americani”.

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I ricercatori di disinformazione stanno già monitorando un’operazione complessa e coordinata, messa in atto per seminare il caos e influenzare gli elettori prima del 5 novembre. Si va dai bot pro-Cremlino che inondano di fake news la piattaforma X, ai siti che si spacciano per testate giornalistiche, fino a influencer che, secondo fonti, riceverebbero finanziamenti diretti da Mosca.

Darren Linvill, esperto di disinformazione presso la Clemson University, ha rivelato che il video in questione porta chiaramente i segni distintivi della rete di propaganda russa Storm-1516.

“Sono stati molto attenti a come hanno filmato per non lasciare tracce agli investigatori digitali”, ha spiegato Linvill, che studia da tempo il gruppo. “In particolare, utilizzano attori probabilmente originari dell’Africa occidentale, reclutati di frequente proprio nell’area di San Pietroburgo.”

‘Agenti dormienti’ pronti ad agire

Gli esperti segnalano che Storm-1516 avrebbe già creato video falsi per screditare la campagna della Harris, inclusa una falsa accusa di aggressione sessuale rivolta contro il suo compagno di corsa Tim Walz.

Solo la scorsa settimana, il gruppo è stato collegato a un video virale che mostrava falsamente delle schede elettorali di Trump distrutte in Pennsylvania, uno stato altrettanto cruciale.

Il Microsoft Threat Analysis Center ha avvertito il mese scorso che gli agenti russi stavano intensificando gli sforzi per diffondere video intrisi di teorie del complotto contro la campagna della Harris.

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Altri tentativi di manipolazione comprendono centinaia di siti pro-Cremlino travestiti da media americani che alimentano narrazioni elettorali divisive o completamente false.

In un’inchiesta di settembre, il Dipartimento di Giustizia ha accusato due dipendenti della RT, emittente di stato russa, di aver trasferito circa 10 milioni di dollari attraverso una rete di società fittizie per finanziare influencer dei social media americani, noti per essere sostenitori accesi di Trump.

Influencer conservatori di spicco come Benny Johnson e Tim Pool, ciascuno con un vasto seguito sulle piattaforme social, hanno ammesso di essere stati coinvolti nel programma, negando però di conoscere la reale provenienza dei fondi.

All’inizio del mese, l’American Sunlight Project, un gruppo di ricerca con sede a Washington specializzato in disinformazione, ha denunciato l’attività di centinaia di presunti account bot pro-russi su X, impegnati nella diffusione di disinformazione elettorale e nella promozione di false narrazioni contro Harris.

Il gruppo ha definito questi account “agenti dormienti”  per la loro capacità di eludere il rilevamento per anni.

Foto: AFP

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