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Tecnologia

L’Unione Europea raggiunge un accordo per garantire agli utenti un maggiore controllo sui propri dati

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L’UE ha raggiunto un accordo che consente agli utenti un maggiore accesso ai propri dati e un maggiore controllo sull’utilizzo delle informazioni digitali da parte delle aziende.

Bruxelles ha già stabilito standard globali per la protezione dei dati personali e della privacy, oltre ad aver potenziato il proprio armamentario legale per far fronte alle potenti aziende tecnologiche.

I negoziatori del Consiglio europeo, che rappresenta i 27 Stati membri, e del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo nella tarda serata di martedì sulla legge sui dati, proposta per la prima volta dal braccio esecutivo del blocco nel febbraio 2022.

Con l’aumento dell’uso di prodotti connessi a Internet, si è verificata un’esplosione della quantità di dati disponibili e l’UE afferma di voler garantire che i cittadini europei strappino il controllo alle aziende.

Secondo la legge, la condivisione dei dati dovrebbe essere facilitata tra i clienti e le aziende, oltre che con altre imprese. In precedenza, i dati dei cittadini sono rimasti nelle mani delle aziende, con scarse possibilità di accesso da parte degli utenti.

Le nuove norme includono anche salvaguardie contro il trasferimento illegale di dati da parte dei fornitori di servizi cloud e rendono più facile cambiare fornitore di servizi di elaborazione dati, ha dichiarato il Consiglio in un comunicato.

“Una volta entrata in vigore, la legge sui dati sbloccherà il potenziale economico e sociale dei dati e delle tecnologie e contribuirà a creare un mercato interno dei dati”, ha dichiarato il ministro svedese per la pubblica amministrazione Erik Slottner.

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Il commissario per il mercato interno dell’UE, Thierry Breton, ha salutato l’accordo “pietra miliare” che “rimodella lo spazio digitale”.

Ha aggiunto su Twitter che il blocco era sulla strada di “una fiorente economia dei dati che è innovativa e aperta, alle nostre condizioni”.

La nuova legge sui dati non è stata accolta con favore da tutti, soprattutto dall’industria tecnologica, mentre un’organizzazione di consumatori l’ha definita una “occasione persa”.

La Computer & Communications Industry Association (CCIA), una grande lobby tecnologica, ha avvertito che la legge “rischia di ostacolare l’innovazione basata sui dati” e “limiterebbe la scelta dei consumatori”.

Alexandre Roure, direttore delle politiche pubbliche per CCIA Europe, ha affermato che l’obiettivo dell’UE di incoraggiare “la creazione di valore dei dati può solo essere lodato”.

Ma ha affermato che la legge non è “sufficiente per consentire la condivisione responsabile dei dati da parte delle aziende, né lascia gli utenti liberi di decidere come vogliono utilizzare i propri dati esportati”.

Il vicedirettore generale dell’Organizzazione europea dei consumatori, Ursula Pachl, ha affermato che l’UE ha concesso “troppa flessibilità alle aziende che ora possono impedire ai consumatori di condividere i dati con altri fornitori di servizi sulla base del fatto che, ad esempio, costituiscono un segreto commerciale”.

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La legge sui dati entrerà in vigore dal 2025 in poi.

L’UE sta inoltre preparando la prima legge completa al mondo per regolamentare l’intelligenza artificiale e mira ad approvare la legislazione entro la fine dell’anno.