L’UE ha proposto la legislazione per la prima volta in occasione della Giornata della donna. Foto: Shutterstock
Ieri, i Paesi membri dell’UE e i legislatori hanno raggiunto un accordo sulle prime norme del blocco per affrontare la violenza sulle donne, hanno dichiarato il Parlamento europeo e i funzionari.
La legge mira a proteggere le donne dei 27 Paesi dell’Unione Europea dalla violenza di genere, dai matrimoni forzati, dalle mutilazioni genitali femminili e dalle molestie online.
La Commissione europea, il braccio esecutivo dell’UE, ha proposto per la prima volta questa importante normativa l’8 marzo 2022, in occasione della Giornata internazionale della donna.
“È un chiaro messaggio a tutta l’Unione: prendiamo sul serio la violenza contro le donne”, ha dichiarato Frances Fitzgerald, legislatrice dell’UE, ai giornalisti presenti a Strasburgo dopo l’annuncio.
“È una direttiva che le donne e le ragazze di tutta l’Unione europea chiedevano da oltre 30 anni”, ha dichiarato un altro legislatore, lo svedese Evin Incir.
“Per la prima volta in assoluto, criminalizziamo forme diffuse di cyberviolenza, come la condivisione non consensuale di immagini intime”, ha dichiarato sui social media Vera Jourova, vicepresidente della Commissione europea per i valori e la trasparenza.
Il testo criminalizza il cyberstalking, le molestie informatiche e l’incitamento all’odio o alla violenza in tutta l’Unione europea.
Tuttavia, non include una definizione comune di stupro, che si è rivelata il punto più controverso dei negoziati.
“Non siamo riusciti a inserire nella direttiva una definizione di stupro basata sul consenso. Questa è una grande delusione”, ha dichiarato Fitzgerald.
Sebbene il testo non contenga una definizione di stupro, gli Stati membri punteranno a sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che il sesso non consensuale è considerato un reato, ha dichiarato il Parlamento in un comunicato.
La commissione dovrà riferire ogni cinque anni sulla necessità di aggiornare le norme, ha aggiunto.
Controversia sulla definizione di stupro
Il Parlamento e almeno una dozzina di Paesi dell’UE, tra cui Belgio, Grecia e Italia, volevano includere una definizione di stupro.
Ma una dozzina di altri Paesi, tra cui Francia, Germania e Ungheria, si sono opposti, sostenendo che l’UE non ha alcuna competenza in materia.
Gli Stati che si sono opposti hanno sostenuto che lo stupro non ha la dimensione transfrontaliera necessaria per essere considerato un reato con sanzioni comuni nel blocco.
Il Parlamento e la Commissione hanno fortemente contestato questa posizione, insistendo sul fatto che lo stupro potrebbe rientrare nel quadro dello “sfruttamento sessuale delle donne”, per il quale esiste già una serie di sanzioni comuni.
La riluttanza a concordare una definizione di stupro ha scatenato una polemica in Francia, dove il presidente Emmanuel Macron aveva dichiarato che affrontare la violenza contro le donne sarebbe stata una priorità del suo secondo mandato.
Macron aveva già suscitato critiche dopo aver difeso la presunzione di innocenza di Gerard Depardieu, accusato di stupro e molestie sessuali.