Un boato nella notte ha spezzato il silenzio di Kyiv: droni e missili russi hanno scatenato il caos, colpendo la capitale per la prima volta dopo più di 70 giorni. In città, le esplosioni hanno costretto migliaia di persone a rifugiarsi nelle stazioni della metropolitana, trasformate in bunker improvvisati. Tra i feriti, un uomo è stato colpito da detriti di un drone abbattuto nel sobborgo di Brovary, mentre i vigili del fuoco si affannavano a domare le fiamme. “È cruciale che le nostre forze abbiano i mezzi per difendersi dal terrore russo”
ha tuonato il presidente Volodymyr Zelensky.
Ma la pioggia di fuoco su Kyiv è solo l’inizio di un quadro più ampio e inquietante. Washington e Seoul hanno confermato ciò che finora sembrava impossibile: truppe nordcoreane stanno “prendendo parte alle operazioni di combattimento”
accanto alle forze russe lungo il confine con l’Ucraina. Nel frattempo, una fonte della sicurezza ucraina ha rivelato che l’Ucraina è responsabile dell’attentato che ha ucciso un alto ufficiale della Marina russa in Crimea.
Le forze aeree ucraine sono riuscite a neutralizzare quattro missili e ben 37 droni, ma il Paese resta sotto pressione. Gli attacchi non si fermano: nella regione di Kherson, un altro drone ha ucciso una donna di 52 anni, mentre un raid su Kryvyi Rig ha strappato la vita a una giovane madre e ai suoi tre figli. Mosca continua a negare di colpire i civili, ma i numeri raccontano un’altra storia.
Sul fronte orientale, le forze russe avanzano nella regione di Donetsk, mentre cresce il timore che il recente esito elettorale negli Stati Uniti possa compromettere l’afflusso di aiuti all’Ucraina. Zelensky insiste sulla necessità di nuove difese: “Abbiamo bisogno di sistemi che proteggano le nostre città e le nostre infrastrutture critiche”
.
Le tensioni non si limitano al campo di battaglia. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha parlato di una situazione grave, definendo la partecipazione nordcoreana “una provocazione che non resterà senza risposta”
. Anche la Corea del Sud conferma il coinvolgimento diretto dei soldati di Pyongyang.
Parallelamente, Kiev continua la sua campagna di destabilizzazione contro la Russia. L’uccisione di Valery Trankovsky, un ufficiale di spicco della Flotta del Mar Nero, rappresenta un duro colpo per Mosca. “Un’operazione mirata per spezzare il morale nemico” ha riferito una fonte ucraina. La Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, è ormai diventata un terreno di scontri segreti e letali.
In Donetsk, le truppe del Cremlino continuano ad avanzare. Il villaggio di Rivnopil, quasi disabitato dopo l’invasione, è ora sotto il controllo russo, mentre la pressione su Kyiv cresce. L’Ucraina avverte: “Il nemico ha schierato 50.000 soldati, inclusi nordcoreani, per lanciare una nuova offensiva”
.
Mentre le bombe cadono e le diplomazie si scontrano, il destino dell’Ucraina e l’equilibrio globale si giocano su più fronti. L’escalation non mostra segni di rallentamento, lasciando il mondo in sospeso.
Foto: AFP