Un brillante laureato in un’università Ivy League, proveniente da una famiglia benestante e con una carriera promettente, è ora al centro di un caso che ha sconvolto l’America. Luigi Mangione, 26 anni, è stato arrestato con l’accusa di aver assassinato brutalmente Brian Thompson, CEO di United Healthcare e padre di due figli. L’omicidio, avvenuto in pieno giorno a Manhattan, ha acceso i riflettori sulla rabbia e la frustrazione legate al sistema sanitario privatizzato degli Stati Uniti.
Mangione, catturato in Pennsylvania grazie a una soffiata di un dipendente di McDonald’s, ha immediatamente attirato l’attenzione del pubblico. I suoi account social sono stati presi d’assalto: da un lato c’è chi lo considera un eroe e desidera finanziare la sua difesa, dall’altro chi cerca indizi ideologici nei suoi post intellettuali.
Sui suoi social media spicca una misteriosa radiografia di una colonna vertebrale, senza alcuna spiegazione pubblica. Nonostante le speculazioni, non è emersa finora nessuna chiara affiliazione politica.
Mangione non è solo un nome al centro di un’intricata vicenda giudiziaria; il suo passato racconta di eccellenza accademica e intelligenza straordinaria. Nato a Towson, Maryland, in una famiglia italo-americana prominente che possiede attività di lusso come l’Hayfields Country Club, Luigi si è distinto fin da giovane. È stato valedictorian al Gilman School nel 2016 e si è laureato presso l’Università della Pennsylvania con un doppio titolo in scienze informatiche, completando anche un master nel 2020. Durante gli anni universitari, ha co-guidato un gruppo di studenti nello sviluppo di videogiochi, guadagnandosi rispetto e notorietà.
Il suo profilo LinkedIn lo descrive come ex ingegnere dati presso TrueCar, un’azienda californiana. Tuttavia, la società ha chiarito che non è più un loro dipendente dal 2023.
Sebbene vivesse alle Hawaii prima dell’accaduto, i suoi post su Instagram lo mostrano mentre esplora località esotiche come Messico e Porto Rico o sfoggia il suo fisico scolpito in scatti spensierati.
Tuttavia, è su X (ex Twitter) che gli utenti hanno trovato i contenuti più controversi. Fra questi, una recensione del manifesto di Ted Kaczynski – noto come Unabomber – definito da Mangione “profetico“, sebbene il giovane abbia anche scritto che Kaczynski è “giustamente imprigionato
“. Altri post riflettono un pensiero critico verso il declino del cristianesimo e le conseguenze della secolarizzazione, ma anche riflessioni bizzarre, come quella in cui ipotizza che il calo della natalità in Giappone sia dovuto alla disconnessione sociale e propone il divieto di alcuni oggetti legati alla sessualità.
Secondo quanto riportato dalla CNN, al momento dell’arresto sono stati ritrovati documenti scritti a mano con frasi inquietanti come “questi parassiti lo meritavano”
.
Gli ex compagni di scuola, però, lo ricordano diversamente. “Sembrava un ragazzo normale, gentile, sempre sorridente. Era intelligente, ma niente lasciava presagire nulla di strano,”
ha dichiarato un ex studente del Gilman School.
Mentre alcuni lo celebrano come simbolo di ribellione e creano meme che giocano sul suo nome, accostandolo al personaggio Luigi di “Mario Bros”, l’America resta col fiato sospeso, cercando di decifrare la complessità di un caso che mescola genialità, mistero e tragedia.
Foto: AFP