L’America è sotto shock dopo un episodio drammatico che getta nuove ombre sul già controverso assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Matthew Huttle, un uomo di 42 anni graziato da Donald Trump per il suo coinvolgimento in quell’attacco storico, è stato ucciso da un vice sceriffo durante un controllo stradale nell’Indiana. Secondo la polizia statale, Huttle avrebbe “resistito” all’arresto, scatenando una colluttazione che si è conclusa con l’uso letale della forza da parte dell’ufficiale.
La dichiarazione ufficiale delle autorità recita: “Si è verificata un’alterazione tra il sospettato e l’ufficiale, che ha portato l’ufficiale a sparare, ferendo fatalmente il sospettato.”
Le informazioni diffuse finora indicano che Huttle era in possesso di un’arma al momento dell’incidente, ma i dettagli sull’accaduto restano scarsi.
Huttle era uno dei circa 1.500 partecipanti all’assalto al Campidoglio accusati o condannati, e successivamente graziati da Trump. La decisione, annunciata solo pochi giorni fa dall’ex presidente al suo rientro sulla scena politica, ha scatenato reazioni furiose da parte dei democratici e ha creato tensioni anche tra i repubblicani, che hanno criticato l’inclusione di individui accusati di violenze contro le forze dell’ordine.
Secondo FOX59, Huttle era stato condannato a sei mesi di carcere per il suo ruolo nell’assalto ed era stato rilasciato lo scorso luglio. Ma la sua storia familiare è altrettanto inquietante: anche suo zio era coinvolto negli stessi eventi ed era stato condannato l’anno scorso a 30 mesi di carcere dopo essersi dichiarato colpevole di aver aggredito agenti di polizia con un’asta di bandiera.
E non è tutto. Un altro graziato, Daniel Ball, originario della Florida, è stato arrestato nuovamente la scorsa settimana per un’accusa federale di possesso di armi risalente a prima degli eventi del Campidoglio. Questo episodio si aggiunge alle polemiche che circondano le decisioni di Trump, rinfocolando un dibattito acceso sulle conseguenze del perdono presidenziale.
Un evento che non solo risveglia ferite ancora aperte, ma riporta al centro dell’attenzione pubblica una delle pagine più divisive della storia americana.
Foto: AFP