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Malta

Una benna nel buio, un impatto fatale: la famiglia di Dieter Vink attende risposte

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Un tragico schianto, una famiglia che chiede risposte e un dettaglio sconcertante: quella benna non doveva essere lì. Dieter Vink, motociclista esperto, ha perso la vita in un impatto devastante contro un ostacolo posizionato illegalmente. Da allora, i suoi genitori combattono contro un muro di silenzio e ombre, cercando disperatamente di capire cosa sia successo davvero quella notte maledetta.

E mentre il dolore li consuma, un nuovo capitolo si aggiunge alla vicenda: la polizia ha annunciato l’istituzione di una speciale unità per la sicurezza stradale, incaricata di gestire i casi più gravi. Un cambiamento che arriva troppo tardi per Dieter, ma che potrebbe evitare altre tragedie.

“Siamo stati noi a cercare di metterci in contatto con loro, non il contrario” , affermano i genitori del motociclista, Patricia e Tony Holmes, ancora scossi dall’assenza di risposte. Raccontano di aver cercato più volte di parlare con un agente che aveva fornito loro informazioni subito dopo l’incidente, ma senza successo.

La polizia, però, respinge le accuse. “Contrariamente alle affermazioni riportate dal The Sunday Times of Malta, la polizia ha effettivamente mantenuto i contatti con la famiglia della vittima, contattandoli tre volte per offrire sostegno. L’inchiesta magistrale è ancora in corso”.

Un botta e risposta che lascia un’unica certezza: chi ha perso un figlio si sente abbandonato.

UN DESTINO CRUDELE E UN’INDAGINE LENTA
L’11 dicembre, Vink era in sella alla sua Honda quando, nell’ultima curva del bypass che porta alla rotonda di Xemxija, si è trovato di fronte un ostacolo impossibile da evitare: una benna posizionata senza permesso. L’impatto è stato fatale.

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Eppure, a distanza di mesi, non è stata emessa alcuna multa nei confronti dell’appaltatore responsabile. Né Transport Malta (TM) né Infrastructure Malta (IM) hanno preso provvedimenti concreti. In una dichiarazione congiunta, le due entità si sono limitate a spiegare:

“Transport Malta ha preso provvedimenti immediati, vietando all’appaltatore di ottenere nuovi permessi per lavori stradali fino alla conclusione dell’inchiesta magistrale. Di conseguenza, Infrastructure Malta ha cancellato tutti i progetti attuali e futuri assegnati alla ditta in questione. TM e IM non tollereranno lavori illegali e collaboreranno per garantire il rispetto degli standard di sicurezza”.

Parole che, per ora, restano sospese nel vuoto. Mentre l’inchiesta continua, nessuna accusa è stata ancora formalmente presentata.

Nel frattempo, il Times of Malta rivela un altro dettaglio: nonostante abbia più volte chiesto aggiornamenti alla famiglia della vittima, nessuno aveva mai menzionato alcun contatto con le autorità nel 2025. Un’incomprensione? O un altro tassello che alimenta i sospetti di chi si sente lasciato solo?

L’unica certezza è che la battaglia per la verità è ancora lontana dalla fine.

Foto: Malta Police CMRU/Facebook

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