Un rapporto esplosivo e sconvolgente ha scosso Malta: la situazione nelle carceri maltesi, descritta come una “fabbrica del male”, è molto peggiore di quanto si immaginasse. In un documento di 30 pagine, pubblicato venerdì, l’Ombudsman ha svelato il lato oscuro del sistema penitenziario del paese, rivelando un clima di terrore e intimidazione che ha segnato la vita dei detenuti. Le testimonianze scioccanti di prigionieri e personale confermano un sistema corrotto e degradante, dove le violazioni dei diritti umani erano all’ordine del giorno.
Il rapporto, basato su una serie di testimonianze da brivido, ha portato alla luce una gestione carceraria dominata dalla malagestione e da trattamenti disumani. La Corradino Correctional Facility (CCF) è stata identificata come epicentro di queste atrocità, con l’Ombudsman che ha puntato il dito contro l’ex direttore delle carceri, Alex Dalli. “Un vero e proprio luogo di sofferenza e paura”
, ha dichiarato l’Ombudsman, rivelando anche una realtà ancora più drammatica: secondo lui, la mal gestione sistematica è direttamente legata a una serie di suicidi e morti sospette avvenute durante il periodo in cui Dalli ricopriva il ruolo di direttore, dal 2018 al 2021.
In seguito alla pubblicazione del rapporto, il leader dell’opposizione Bernard Grech ha chiesto un dibattito urgente in Parlamento, sottolineando che l’Ombudsman aveva chiaramente indicato come durante la direzione di Dalli i diritti fondamentali dei prigionieri fossero stati violati. Grech ha affermato che l’accusa non è solo una questione di malagestione, ma di “violazione dei diritti umani che ha portato alla morte di molte persone”
. Le parole dell’opposizione non si sono fatte attendere: il governo, con il ministro degli Affari Interni Byron Camilleri, ha sostenuto Dalli nonostante il suo ruolo in questo sistema corrotto.
In un gesto che ha suscitato ulteriori polemiche, Camilleri ha rinnovato il suo pieno sostegno a Dalli anche dopo la pubblicazione del rapporto. Un atteggiamento che ha fatto gridare allo scandalo da parte di Grech, che ha commentato sarcasticamente: “Per il governo, le morti in carcere e le violazioni dei diritti umani non sono una questione urgente”
. Una dichiarazione che ha lasciato tutti a bocca aperta e che ha spinto il presidente della Camera a sospendere la seduta per prendere una decisione sulla necessità di un dibattito immediato.
La domanda resta: il governo continuerà a ignorare la gravità delle accuse, o il caso diventerà finalmente una questione di giustizia? Nel frattempo, le ombre sul passato di Dalli si fanno sempre più oscure e la società maltese si interroga su quale sarà il prossimo passo per portare alla luce tutta la verità.
Foto: [Archivio Times Of Malta]
Video: [Archivio Times Of Malta]