Gli agricoltori temono che la vendita di terreni per scopi ricreativi faccia lievitare i prezzi, rendendo impossibile per gli agricoltori in erba possedere la propria terra. Foto del file: Times of Malta
I terreni agricoli a Malta costano 22 volte di più che nel resto dell’UE, secondo l’ufficio statistico della Commissione europea, che ha affermato che ciò riflette la limitata disponibilità di terreni sull’isola e la pressione per usi alternativi.
I nuovi dati Eurostat mostrano che nel 2022 il prezzo medio di un ettaro di terreno coltivabile nell’UE era di 10.578 euro. Tra i 21 Stati per i quali sono disponibili i dati, il prezzo di un ettaro di terreno coltivabile varia da un minimo di 3.700 euro in Croazia a 233.230 euro a Malta.
Secondo Eurostat, i dati relativi a Malta riflettono la limitata disponibilità di terreni agricoli e la pressione per usi alternativi, con conseguenti prezzi più alti rispetto ad altri Stati.
La questione di un prezzo equo per i terreni agricoli è stata al centro dell’attenzione negli ultimi anni, quando gli agricoltori hanno avvertito che i campi venivano venduti al miglior offerente come cosiddetti “terreni ricreativi”.
La preoccupazione è che questo non solo limiti ulteriormente i terreni disponibili per scopi agricoli, ma che, facendo lievitare i prezzi, renda impossibile per gli agricoltori in erba possedere la propria terra.
Nel 2021, da un’indagine condotta dal Times of Malta è emerso che un tumolo di terreno (1.100 m2) veniva pubblicizzato per almeno 40.000 euro. I prezzi pubblicizzati sono saliti a 266.000 euro per due tumoli di terreno coltivabile a Rabat e a 1,5 milioni di euro per tre tumoli
con una grande stanza a Siġġiewi.
Ripetendo la procedura l’anno successivo, e quindi lo stesso anno su cui Eurostat si basa per le sue rilevazioni, era stato trovato un analogo terreno di tre tumoli a Mtaħleb venduto per 1,5 milioni di euro. A Dingli, un appezzamento di terreno ODZ “ideale per scopi ricreativi” di mezzo tumolo con una stanza è stato venduto per oltre 100.000 euro.
Agli agricoltori che cercano di acquistare terreni coltivabili vengono chiesti tra gli 80.000 e i 100.000 euro per tumolo. Si tratta di una cifra inaccessibile per la maggior parte di loro, dato che sono necessari in media 12 tumoli per avviare un’attività agricola a tempo pieno. Gli agricoltori ottengono un profitto medio di soli 200 euro per ogni tumolo
di terreno coltivato che produce tre raccolti in un anno.
Nella sua relazione annuale per il 2022, l’Autorità di pianificazione aveva affermato che c’è stato “un notevole aumento della suddivisione dei terreni agricoli, che è legato all’esorbitante aumento degli acquisti di terreni rurali per scopi ricreativi”.
La questione è arrivata persino nei tribunali, con il giudice Toni Abela che, presiedendo una causa presso la prima aula del Tribunale civile nella sua giurisdizione costituzionale, ha affermato che i terreni rurali dovrebbero essere valutati per la loro resa agricola e non per il loro potenziale ricreativo.
Secondo le nuove norme volte a rendere le locazioni rurali a Malta eque per i proprietari terrieri e le persone che le coltivano, l’affitto dei terreni arabili dovrebbe essere basato sul valore agricolo del terreno.
Malta con l’affitto più economico
Nel frattempo, i dati Eurostat mostrano che il prezzo medio dei terreni coltivabili nell’UE nel 2022 era 45 volte superiore al prezzo medio annuale di affitto di 233 euro per ettaro.
In questo caso, Malta si colloca in fondo alla classifica: L’affitto di un ettaro di terreno o di prato permanente è risultato più costoso nei Paesi Bassi (843 euro per ettaro nel 2022), seguiti da Danimarca (561 euro per ettaro) e Grecia (486 euro per ettaro).
I prezzi più bassi si registrano invece in Slovacchia (57 euro per ettaro), Croazia (74 euro per ettaro) e Malta (89 euro per ettaro).